Antonio De Curtis, in arte Totò, è sempre stata una persona generosa, in particolare con gli animali. Qualche anno prima di morire adibì una vecchia struttura ad un canile che chiamò “L’Ospizio dei Trovatelli”.
Antonio de Curtis, noto anche come Totò, è famoso in tutto il mondo per essere stato uno dei pionieri della comicità partenopea che ha segnato la storia del cinema e del teatro italiano. Oltre ad essere un grande artista, ha sempre avuto un immenso amore per gli animali. Sin da piccolo ha sempre mostrato una particolare predilezione per i cani e si è sempre preso cura dei randagi in difficoltà, che, come da lui stesso affermato: Hanno bisogno di protezione, in particolare i randagi che vengono maltrattati dai bambini, che spesso si divertono a dar loro fuoco, accecandoli, buttandoli nella calce, prendendoli a calci e a bastonate.
Era solito andare a far visita ai cani ospitati nei canili, che sosteneva anche economicamente con grande generosità. Nel 1965 decise di far costruire lui stesso un canile vicino Roma, che chiamò L’Ospizio dei Trovatelli, dove venivano ospitati cani malati o feriti. Il progetto, realizzato insieme alla sua ultima compagna Franca Faldini, gli costò circa quarantacinque milioni di lire. Il canile, che arrivò ad ospitare ben 220 cani, era attrezzato con cucce confortevoli, cucine e perfino un ambulatorio professionale.
Ogni giorno le persone potevano farvi visita e alcuni cagnolini da lui raccolti dalle strade vennero anche adottati. Durante una famosa intervista Totò dichiarò: Nella mia vita, a spese mie, ho imparato a capire che i cani, a volte, sono meglio degli uomini. Ho una passione per tutti gli animali, in special modo per i cani […] Il cane è indifeso, non chiede niente all’uomo, ma dà tutto all’uomo anche la vita se è il caso […] Il cane è tra il bambino e l’angelo come mentalità, come cuore e come sentimento.
Photo Credits: Twitter
Commenti
comments