Le forme caratteristiche dei dinosauri del Cretaceo erano già presenti nella fauna terrestre almeno 100 milioni di anni prima della comparsa dei bestioni preistorici: i ricercatori del Virginia Tech College of Science le hanno rinvenute nel fossile di un rettile vissuto 230 milioni di anni fa, nel Triassico.
Mi ricordi qualcuno… L’animale, dal nome scientifico di Triopticus primus (“il primo di tre occhi”, per via di una fossetta in mezzo al cranio simile a un terzo occhio), presentava una parete del cranio ispessita molto simile a quella dei Pachicefalosauri, i “dinosauri dalla testa ossea” che sarebbero comparsi un centinaio di anni più tardi.
Somiglianze ricorrenti. Non solo, anche altri animali estinti rinvenuti con il Triopticus nell’area di Otis Chalk, in Texas, presentano caratteristiche fisiche tipiche di dinosauri delle ere successive, come il muso allungato degli spinosauri, i becchi senza denti degli ornitomimosauri (o “dinosauri struzzo”) e le placche ossee degli anchilosauri.
Ampia scelta. I dinosauri erano rettili, come questi loro distanti cugini del Triassico. L’ipotesi è che dopo la grande estinzione di massa del Permiano, 251 milioni di anni fa, i rettili si siano rapidamente diversificati assumendo già le forme che sarebbero state poi riprese dai dinosauri, in un magnifico esempio di convergenza evolutiva (il fenomeno per cui specie che vivono nello stesso habitat sviluppano, sulla scorta delle pressioni ambientali e per selezione naturale, caratteristiche fisiche simili).
Nuovo interesse. La scoperta è stata possibile grazie a una dettagliata analisi tomografica dei reperti, che ha consentito di ricostruire l’anatomia del cranio e del cervello del Triopticus a partire da un semplice frammento osseo. I resti del rettile, non più grande di un moderno alligatore, erano stati riscoperti all’interno di una collezione di ossa preistoriche del Texas nel 2010, dopo 70 anni che riposavano lì, ignorate.