ROMA – Domani mattina il cane Miro, per il quale oltre 240 mila persone avevano firmato una petizione lanciata sui social, lascerà il canile dove era stato rinchiuso il 22 marzo scorso e potrà tornare a casa. Miro era stato sequestrato alla famiglia Munter, a Roverè della Luna in provincia di Trento, su disposizione del tribunale. Un vicino di casa aveva infatti presentato due denunce sostenendo che il cane abbaiava di continuo.
Il ricorso presentato dall’avvocata Cecilia Venturini di Riva del Garda è stato ora accolto dal tribunale del riesame, che ha firmato l’autorizzazione al dissequestro.
Se Miro non è già nella sua cuccia dipende soltanto da una serie di dettagli pratici, perché deve essere data comunicazione al pm e poi i carabinieri dovranno andare a notificarla al canile.
Dopo l’interesse mediatico, la vicenda di Miro sembra avviata a una soluzione: “Il tribunale non ha avuto problemi ad accettare il nostro ricorso – spiega l’avvocata Venturini – poiché abbiamo presentato prima di tutto argomentazioni di diritto, ricordando che esistono sentenze della Cassazione nelle quali è stato stabilito con chiarezza che un animale d’affezione non può essere considerato un bene sequestrabile”.
Ma anche la mobilitazione sui social ha avuto un peso: “Abbiamo raccolto le testimonianze di molti vicini che contraddicono quanto affermato dal querelante – dice l’avvocata – Inoltre il responsabile del canile in cui è stato ospitato Miro ha rilasciato una dichiarazione con la quale certifica che in base alla sua esperienza il cane è un soggetto molto equilibrato, che non mostra comportamenti di disagio e abbaia soltanto se sollecitato”.
La famiglia Munter si è comunque impegnata formalmente a tenere il cane chiuso in casa durante la notte, per evitare qualsiasi tipo di disturbo. In attesa dei due processi si tratterà di far star zitti anche tutti i cani della zona.