«Ora è chiuso in uno spazio ristretto, senza la sua famiglia e lontano da chi lo ama». E questo quello che Miro sta vivendo presso il canile Pan Ente Provinciale Protezione Animali e Ambiente a Rovereto. Questo Pastore Abruzzese di circa trea anni ci è finito dopo essere stato sequestrato dalle autorità perché un vicino di casa lo ha accusato di abbaiare troppo.

Anche il web si è mobilitato con una petizione che ne chiede la liberazione e la restituzione alla sua famiglia: «E’ bastato che una sola persona dichiarasse che il cane abbaiava per dar via a questa assurdo provvedimento, nonostante il resto del vicinato non avesse lamentato rumori molesti o fastidio, anche con le finestre aperte – si legge nel testo di promozione della petizione -. Più volte le Forze dell’Ordine sono accorse sul posto in seguito alle chiamate del mio vicino e tutte le volte hanno constatato che Miro non stava abbaiando. Nonostante questo la vicenda è andata avanti con due querele, trasformate poi in due decreti penali di condanna, per l’abbaiare del cane che non permetterebbe loro di dormire. Un’accusa infondata, dal momento che il cane di notte viene fatto entrare in casa, proprio per evitare ogni possibile disturbo».

I proprietari lamentano che Miro è stato trattato come «un oggetto e non una creatura vivente con sentimenti ed emozioni» sottolineando come gli unici sequestri di cani dei quali hanno trovato notizia «sono stati emanati per proteggere i cani stessi da padroni negligenti o violenti. L’unico effetto di questo provvedimento, invece, è quello di danneggiare Miro e di farci soffrire».

Inizialmente l’obiettivo della petizione era stato posto a 10mila sottoscrizioni, numero già raggiunto ed elevato a 15mila per chiedere «per favore, di sospendere questa istanza di sequestro e di permetterci di affrontare il processo in corso fianco a fianco dell’animale che da anni è entrato nel mirino del querelante» spiega la famiglia..

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