Quindici canili dove, attualmente, sono accuditi 709 animali: sono i numeri delle strutture che ospitano i randagi nella Granda. In totale, sono 1.132 quelli recuperati per strada l’anno scorso: 552 nel territorio dell’Asl Cn1, 580 in quello dell’Asl Cn2. Appena trovati, vengono portati nei canili «sanitari» (Cuneo, Chiusa Pesio, San Michele Mondovì e Fossano nell’Asl Cn1; Alba, Bra e Guarene nella Cn2), dove restano dieci giorni per i controlli antirabbici. Se non presentano problemi, vengono trasferiti nelle strutture che li propongono per l’adozione, i «canili rifugio».
ASSOCIAZIONI NON PROFIT
Molti sono privati e sono passati dalla gestione di un unico proprietario alla conduzione collettiva di associazioni no profit (spesso impegnate anche nelle strutture pubbliche). Ogni canile sottoscrive una convenzione con i Comuni per i quali svolge il servizio di custodia degli animali e con un veterinario, che segue i singoli cani dal punto di vista sanitario. I volontari garantiscono la pulizia, l’alimentazione degli animali, la possibilità per ogni cane di «fare una passeggiata». A volte, quando arrivano randagi quasi inselvatichiti, proprio i volontari tentano di «riaddomesticarli» per prepararli a essere adottati.
«È il nostro obiettivo – dicono alla Lida di Cuneo, la Lega italiana per i diritti degli animali -. Il canile dev’essere solo un luogo di passaggio: il cane deve ritrovare una nuova casa il prima possibile, anche perché le associazioni ricevono tra 1,40 e 2 euro al giorno per ogni cane dai Comuni, cifre con cui è difficilissimo dar da mangiare e assicurare le cure veterinarie agli animali».
MICROCHIP
Oltre a quelli adottati, parecchi cani sono stati restituiti ai rispettivi padroni, identificati grazie al microchip che, per legge, ogni animale deve avere per essere registrato nell’anagrafe canina regionale. Molti proprietari non lo fanno applicare, così l’Asl Cn1 ha lanciato una campagna informativa: impiantare il microchip è obbligatorio, permette di ritrovare il cane e costa 3,50 euro (info 0171450143). I cani presenti nella Granda dotati di microchip sono quasi 120 mila, uno ogni 5 abitanti.