Incontrare un animale selvatico durante un trekking in montagna o una gita in campagna è un’esperienza molto emozionante ma non priva di rischi, sia per voi che per gli esemplari in questione.
E’ necessario rendersi conto, innanzitutto, di trovarsi di fronte a degli esseri che non essendo abituati al contatto con l’uomo possono reagire con un’aggressività dettata il più delle volte dalla paura. Prima regola, dunque, mantenere le distanze.
Sembra banale a dirsi, ma non siamo di fronte a gatti domestici né a pelouche: magari il desiderio di avvicinarvi a una piccola volpe apparentemente innocua c’è, oppure la voglia di scattarvi un “selfie” con un partner così insolito. Non lo fate, rispettate gli spazi degli animali, mantenete una distanza di sicurezza che li tranquillizzi e che metta al sicuro anche voi. Se state partecipando ad un safari in Africa, restate sulla jeep… non mancano casi di turisti incauti sbranati dalle belve per uno scatto in più.
In particolar modo, tenetevi a debita distanza quando ci sono di mezzo i piccoli: le mamme, se temono per l’incolumità dei loro cuccioli possono diventare aggressive. E resistete alla tentazione di accarezzare questi esserini: trasmetterete loro il vostro odore e loro mamma potrebbe non riconoscerli più e abbandonarli.
Altra regola d’oro da seguire, non offrite cibo come foste allo zoo né lasciate residui del vostro picnic nel bosco e sul prato: al di là dell’inadeguatezza di certi alimenti per determinate specie, gli animali selvatici dovrebbero per natura rimanere cacciatori.
Non è necessario andare nella savana fra tigri ed elefanti per incontrare specie selvatiche. Basta fare una camminata in Maremma o all’interno della Sardegna per trovarsi faccia a faccia, per esempio, con un cinghiale. Di norma l’animale vi eviterà, l’importante è garantirgli una via di fuga in modo che non si senta “imprigionato” in uno spazio ristretto e costretto ad attaccare. Se dovesse farlo, calma e sangue freddo. Inutile, anzi controproducente, mettersi a strillare e tentare di scappare: restate immobili e, solo all’ultimo momento, scansatevi con decisione: sarà il modo migliore per evitarlo.
Riuscire a mantenere la calma è fondamentale in occasione di “incontri ravvicinati” con qualsiasi animale non domestico. Prendiamo la vipera. Chi fa trekking difficilmente non ne ha mai incontrata una e molti escursionisti vivono con grande ansia la possibilità di imbattersi in questo serpente e di esserne morsi (evento peraltro molto raro e quasi mai letale). Nel caso si avvisti un esemplare su un sentiero, battere con il bastone per terra non serve, meglio fare una piccola deviazione e – in silenzio – proseguire lasciando il rettile indisturbato.
Fra parchi nazionali e riserve, il nostro Paese conserva siti naturalistici meravigliosi. Dai lupi ai cervi, dagli stambecchi alle linci, fino all’istrice e all’orso: sono tante le specie che, per fortuna, popolano ancora il nostro territorio e si riproducono. Un patrimonio prezioso che va salvaguardato adottando comportamenti appropriati nel momento in cui accade il “miracolo”, spesso indimenticabile, di incontrare un esemplare sulla nostra strada.