Mercoledì, 19 Ottobre 2016 17:42
Queste le richieste:
– implementare le risorse disponibili per un finanziamento del triennio contrattuale coerente con il valore e la funzione sociale del lavoro svolto
– prevedere, anche per la sanità pubblica, la defiscalizzazione del salario di produttività
– estendere al settore pubblico le agevolazioni del cosiddetto “welfare aziendale”
– recuperare i tagli lineari ai fondi contrattuali, che in questi anni hanno ridotto le retribuzioni effettive depauperando le risorse destinate a premiare il merito e remunerare il disagio
– ristabilire i meccanismi contrattuali, garantendo la salvaguardia della RIA a partire dal 2016
– accelerare la stabilizzazione dei precari e l’aumento dell’occupazione giovanile, promesso con la legge di stabilità dello scorso anno, per rispettare la direttiva europea sull’orario di lavoro, largamente disattesa in Italia.
Dopo aver dichiarato lo stato di agitazione, “in caso di mancate o non soddisfacenti risposte nella legge di stabilità”, i sindacati minacciano di alzare il tiro con “iniziative di informazione e sensibilizzazione di tutto il personale della sanità e dei cittadini, spiegando loro quanto fallimentari siano le scelte politiche riguardanti il SSN ed i loro destini, finalizzate alla mobilitazione sociale ed alla effettuazione di una o più giornate di sciopero nazionale, nel rispetto della normativa vigente”.
Le sigle firmatarie sono: Anaao Assomed – Cimo – Aaroi-Emac –Fvm – Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr) – Cisl Medici – Fesmed – Anpo-Ascoti-Fials Medici – Uil Fpl Medici.
“Pur riconoscendo il risultato positivo ottenuto con l’aumento del fondo- dichiara una nota di FVM– restano preoccupazioni per la parte che riguarda il personale”. Priorità dunque ad assunzioni, stabilizzazione precari e fondi per il rinnovo del contratto, conclude FVM.