Come se la capacità di farsi ricrescere la coda non fosse già abbastanza strana, esiste una lucertola che di nuove code ne ha ben tre. Si tratta di un algiroide magnifico (Dalmatian algyroides), ed è stato avvistato in giugno nella regione Metochia, in Kosovo: le code misuravano rispettivamente 30, 15 e 10 millimetri.
Questo strano rettile, oltre a essere (per quanto ne sappiamo) il primo individuo della sua specie ad avere tre code, fa parte di quello sparuto gruppo di lucertole in cui questa particolarità è stata osservata in giro per il mondo. Come spiega uno dei suoi scopritori, Daniel Jablonski della Comenius University di Bratislava, in Slovacchia, è più facile imbattersi in esemplari che di code ne hanno due. Ma anche in questo caso si tratta di individui piuttosto rari. “Ho studiato i rettili a lungo ed esaminato centinaia, forse migliaia di esemplari. Ma non avevo mai visto una lucertola a tre code prima d’ora”, racconta Jablonski via mail.
Via dalla mia coda!
Queste tre code sono probabilmente il risultato di un errore dell’autotomia, il processo di auto-amputazione tramite il quale gli animali perdono la coda per
scappare dai predatori. In seguito la coda viene rigenerata, rimpiazzando l’osso perduto con cartilagine. Il fenomeno è particolarmente noto nelle lucertole ma anche altri vertebrati, come le salamandre e i tuatara (rettili nativi della Nuova Zelanda) sono in grado di perdere e rigenerare la coda. Gli studi condotti in passato su altre lucertole a tre code suggeriscono che il fenomeno si verifichi quando la coda originale è solo parzialmente danneggiata, perciò rimane attaccata al corpo.
In altri casi ancora, come quest’ultimo esemplare osservato in Kosovo, le appendici extra si formano dopo che la coda è andata perduta del tutto. È probabile che un trauma molto intenso abbia fratturato la base della spina dorsale della lucertola, spiegano i ricercatori sulla rivista Ecologica Montenegrina, facendo sì che da ogni vertebra crescesse una coda separata.
Forse si è trattato dell’attacco di un rapace oppure di un cane. “I cani selvatici sono una presenza piuttosto comune sui Balcani” racconta Jablonski. Le tre code hanno colori differenti -e un pattern diverso- rispetto alla pelle della lucertola nel punto in cui è avvenuta la rottura, il che supporta la teoria degli scienziati, secondo i quali la coda originaria è andata perduta completamente.
Una caratteristica impressionante
“La cosa più interessante è che la coda originaria è andata perduta quando avrebbe potuto essere conservata anche se danneggiata”, commenta Bill Bateman, biologo della Curtin University di Perth, in Australia, non coinvolto nello studio. L’autotomia è una tecnica di fuga fondamentale per molte specie, aggiunge, “perciò non sorprende che si verifichino casi strani come questo”. Nonostante questo la lucertola trovata in Kosovo è “estremamente particolare, visto che ognuna delle tre code sembra essersi originata da un moncherino. E tutte appaiono piuttosto grosse”.
Bateman ricorda di essersi imbattuto in un esemplare di anolide bruno (Anolis sagre) a tre code negli Stati Uniti, ma si trattava di due “codini” piccoli e immaturi attaccati alla coda originaria, che era rimasta unita al corpo.
Una rarità in ottima salute
Avere più code può compromettere l’equilibrio degli animali o portare con sé altre difficoltà, ma in quest’ultimo caso la lucertola era in buone condizioni, riportano gli scopritori, ed è stata rilasciata in natura senza conseguenze legate alla cattura.
È possibile che la lucertola riesca a compensare la sua anormalità modificando il comportamento, suggerisce Bateman, ad esempio facendo più attenzione ai predatori o riducendo l’estensione del suo territorio. “Dubito che ci siano altre conseguenze per la sua salute”, aggiunge. “D’altronde l’offerta non si poteva certo rifiutare: tre code al prezzo di una”.