LIVORNO. La mattina si infila i guanti, si tappa il naso per il cattivo odore, apre la saracinesca del negozio “bombardata” abitualmente di pipì. Di cane. E pulisce schifata, prima di tornare a sorridere ai clienti. Lo fa quasi ogni giorno da quando lavora da Goldenpoint, Valeria Porquier: «Questi sono portici della vergogna», esclama indignata la responsabile dell’attività commerciale. Lei, come tanti suoi colleghi di via Grande, se la prende contro il degrado di via Grande. Quel salotto buono della città che fu, oggi è in caduta libera, tra sporcizia, miasmi, pavimentazione sconnessa, rattoppata e sporca a rischio perenne di cadute, incuria. Praticamente uno slalom nel degrado a cielo aperto, di quel centro città che dovrebbe essere un’attrattiva per turisti e crocieristi.leggi anche:via grandeNegozio ostaggio di transenneSi chiedono interventi al Comune da oltre un meseQuelle colonne giallastre e maleodoranti. Basta un occhio a quei portici costruiti nel dopoguerra. Alla base delle colonne, per quasi un metro, si staglia tutta una colorazione giallastra e maleodorante. E infatti, tra i tanti problemi di decoro, si punta il dito anche contro l’inciviltà e la maleducazione di tutti quei proprietari di cani che portano il cane a passeggio senza curarsi di dove fa la pipì. «Tante persone che abitano qui scendono con i loro cani e fanno fare la pipì proprio alle colonne, è una vergogna: siamo stati tutta l’estate, con il cattivo odore dei bisogni dei cani amplificati dal caldo. E’ una situazione inaccettabile», continua Porquier. Cani, sì, ma non solo. «La sera queste colonne sono diventate un orinatoio anche delle persone», aggiunge Irene Busonero, della gioielleria Stroili, poco lontano. E’ d’accordo il vicino, titolare della boutique dei tappeti, Scianaz, Abbas Shekari: «Il benessere ha reso l’uomo incivile».Fioriere trasformate in latrine e pattumiere. Tre sono le fioriere davanti alla gioielleria Banchieri. Sono Andrea Banchieri e la commessa Paola a ripulirle da spazzatura e bisogni di cani. «Sono cattive sorprese che troviamo la mattina quando apriamo e il pomeriggio dopo la pausa pranzo: è una partita persa», chiosano.Piante scambiate per alberi dove far pipì anche al bar Dollino: «La gente è maleducata, fa fare pipì al cane sulle nostre piante e poi con un banale “scusa” sorride e se ne va», esclama il barista, Daniel Marius Guega.Più controlli e pulizia, gli unici rimedi. «Noi come commercianti dobbiamo fare la nostra parte, ma anche chi avrebbe il dovere di vigilare dovrebbe fare la sua, per aiutarci», continua Marina Galvaresi, titolare dello storico Bar Sole. In soldoni i commercianti chiedono ad Aamps che si occupa della pulizia e al Comune per quanto riguarda controlli e decoro maggiore attenzione. «Basterebbero più controlli, anche solo come deterrente: questa non è una zona marginale», continuano da Banchieri. E chiudono da Goldenpoint: «Avremo bisogno del passaggio di un vigile quotidianamente, per scoraggiare l’inciviltà».TUTTE LE FOTO DEL DEGRADOClic dopo clic: guarda il degrado di via Grande 

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