PORTOFERRAIO. Timmi è un piccolo cane nero, elbano. Purtroppo è disabile ma diventerà un “docente” nelle scuole livornesi, alle elementari Puccini e Micheli. Non ha più l’uso della zampe posteriori e un congegno a rotelle gli permette di muoversi. Nonostante ciò, insieme ad altri sei suoi simili, tra cui Cirillo, cieco, e Hoppy colpito da una grave lesione, sarà in classe insieme a Rosa Rispoli, l’insegnante di religione, la quale ricorda che «I bambini apprendono con esempi concreti. La compagnia dei diversi, di chi ha sofferto, ma dimostra una grande voglia di vivere e dà affetto, è un’esperienza molto formativa. Fa capire il valore della vita, la gioia dello stare insieme, senza escludere nessuno. Uno schiaffo a bullismo ed emarginazione, vivere e condividere sono doni di Dio».Ma facciamo un passo indietro per capire la storia dello sfortunato, ma rinato, cane isolano, un meticcio che ama molto stare con i bambini. Deve la sua nuova vita ai volontari dell’associazione isolana Animal Project.«Due anni fa Timmi era in pericolo di vita – racconta Rossana Braschi, presidente del team – ci fu segnalato nella zona di Lacona. Era stato probabilmente abbandonato e fu investito da un’auto pirata che lo lasciò al bordo della strada con la schiena spezzata e altre ferite gravi. Lo abbiamo soccorso e affidato alle cure del veterinario Marco Melosi. Un intervento chirurgico ha evitato il decesso. Il cane però ha perso l’uso della zampe posteriori e ci sono volute cure fisioterapiche nella clinica della dottoressa Mariani a Livorno. In totale 5000 euro di spese, risolte grazie ad importanti donatrici».A Timmi, per superare la sua infermità, gli fu applicato al corpo un carrellino con due ruote e il povero cane, dopo 4 mesi di ricovero e non vivendo più in una famiglia, come accade agli umani, fu colpito da una grave nevrosi. Ma ecco la svolta positiva: un miracolo chiamato Rosa Rispoli. Lo ha adottato accogliendolo nella sua casa livornese. Una docente di religione che ha altri sei cani, tutti disabili. «Dispongo di un ampio giardino – dice – e ho accolto volentieri Timmi il cane venuto dall’Elba. Siamo una bella famiglia allargata. Ora voglio attuare un progetto coraggioso, mai fatto in Italia e sono certa della sua validità: coinvolgere i cani nel mio lavoro a scuola. I miei non sono cani normodotati, ma hanno una marcia in più. Amano la vita con tutto il cuore, hanno saputo reagire alle difficoltà e invece di diventare asociali sono ancora più buoni e socievoli». E guarda caso Timmi isolano ha un bel carattere, è campione di affettuosità. «Certo– conclude Rispoli – sarà in classe con me, se il mio piano formativo sarà approvato da chi di dovere. Fare scuola coinvolgendo i miei sette cani speciali sono certa sarà un bello stimolo positivo per i bambini, sempre pronti a dare e ricevere affetto. Un’esperienza che farà capire a tutti come Dio sia in questi poveri esseri e nonostante gli handicap diventano esempi per tutti». E’ del resto noto come i cani e gli animali in genere, offronoamore disinteressato, come quello del Signore, che accoglie tutti con gioia. «Gli uomini invece – chiosa Rispoli – diventano un’immagine sbiadita di Dio, quando compiono azioni negative. La storia ce lo insegna. Timmi se potesse parlare ce lo spiegherebbe molto bene».
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