L’aumento della sete negli animali anziani è un sintomo da non sottovalutare perchè ci sono molte patologie che possono provocarlo sia nel cane che nel gatto.
Tra queste ci sono sicuramente le patologie endocrine che sono abbastanza frequenti e alcune di esse dovrebbero quasi sempre essere incluse nel check-up di un animale geriatrico.
Genericamente possono essere dovute a:
-produzione insufficiente di ormoni
-produzione eccessiva di ormoni
-sintesi difettosa degli ormoni
-resistenza all’azione degli ormoni
-anomalie nel trasporto degli ormoni
La maggior parte di queste patologie negli animali anziani è dovuto alla presenza di forme neoplastiche sia benigne che maligne.
Purtroppo la maggior parte delle ghiandole endocrine non sono direttamente esplorabili e visto che tali patologie hanno spesso segni aspecifici risulta essere molto importante nel corso della visita clinica la raccolta di un’anamnesi dettagliata in cui il proprietario deve far presente al medico referente qualsiasi anomalia.
Sulla base delle alterazioni riferite dal proprietario e dei risultati della visita clinica il veterinario potrà sospettare o meno una patologia endocrina ed eventualmente consigliare una serie di esami mirati alla diagnosi.
Oltre ai normali esami ematochimici sempre consigliati in un animale anziano, per diagnosticare queste malattie sono necessari esami specifici che richiedono talvolta la somministrazione di sostanze in grado di stimolare o sopprimere la produzione di ormoni.
Spesso poi saranno necessari esami più complessi come ecografia addominale e TAC che richiedono talvolta la sedazione del paziente.
Nel cane le patologie principali da indagare in caso di aumento della sete sono:
-l’iperadrenocorticismo o sindrome di Cushing è una malattia in cui i segni clinici sono connessi all’aumento cronico dei glucocorticoidi circolanti sia di origine esogena che endogena. Nel cane il quadro dermatologico è caratterizzato da un’alopecia bilaterale e simmetrica che coivolge di solito il tronco e possono essere presenti diversi segni sistemici quali poliuria/polidipsia, polifagia, addome a botte, dispnea e segni neurologici. Ovviamente questi sintomi possono essere presenti tutti sullo stesso animale o essere talmente lievi da non venir nemmeno notati dal proprietario
-il diabete mellito che se non viene diagnosticato e trattato correttamente può essere letale. L’insulina ha la funzione di mantenere il tasso del glucosio nel sangue ad una concentrazione tra 70 e 118 mg/dl nel cane. Nel diabete si perde tale capacità e i valori di glicemia salgono a valori più elevati. Quando la glicemia supera una determinata soglia, 200 mg/dl , il glucosio viene eliminato con l’urina a livello renale e compare glicosuria.
La diagnosi di diabete mellito richiede la presenza dei segni clinici caratteristici: poliuria, polidipsia, polifagia e perdita di peso
-l’insufficienza renale in cui si ha perdita progressiva dei nefroni funzionanti che induce aumento della sete compensatoria. In questa patologia gli esami evidenziano un aumento della creatinina e urea ematiche a volta associate ad anemia
Nel gatto alcune delle patologie che inducono aumento della sete sono uguali a quelle del cane mentre altre sono più specifiche di questa specie:
-l’ipertiroidismo è il disturbo endocrino più frequentemente diagnosticato nel gatto ed è dovuto ad un eccessiva produzione di ormoni tiroidei causato da iperplasia o adenomi della tiroide. La patologia colpisce gatti di entrambi i sessi perlopiù adulti-anziani con un età media attorno ai 13 anni. I segni clinici sono molteplici e variano anche in base all’interessamento di altri organi. Inizialmente si manifestano uno per volta e man mano che la malattia progredisce tende a comparire il quadro clinico “tipico”.
Le manifestazioni più frequenti sono: perdita di peso nonostante un appetito aumentato, animale ansioso, iperattivo, aggressivo con poca resistenza allo stress e alle manipolazioni, vomito e aumento del volume delle feci, poliuria/polidipsia, mantello opaco e trascurato. Alla visita è spesso apprezzabile un aumento di volume della ghiandola tiroide
-il diabete mellito è una delle più comuni endocrinopatie del gatto. Se non viene diagnosticato e trattato correttamente può essere letale. L’insulina ha la funzione di mantenere il tasso del glucosio nel sangue in una concentrazione tra 73 e 130 mg/dl nel gatto. Nel diabete si perde tale capacità e i valori di glicemia salgono a valori più elevati. Quando la glicemia supera una determinata soglia, 250 mg/dl nel gatto, il glucosio viene eliminato con l’urina a livello renale e compare glicosuria.
La diagnosi di diabete mellito richiede la presenza dei segni clinici caratteristici: poliuria, polidipsia, polifagia e perdita di peso.
-l’insufficienza renale cronica in cui si ha perdita progressiva dei nefroni funzionanti che induce aumento della sete compensatoria. In questa patologia gli esami evidenziano un aumento della creatinina e urea ematiche a volta associate ad anemia
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