In particolare, il governo del Territorio del Nord ha in programma un netto aumento dei prelevamenti di uova di coccodrilli d’acqua salata, secondo un nuovo piano pluriennale di gestione del commercio di questi rettili (WTMP).
“Il WTMP prevede la crescita del settore autorizzando una raccolta massima annua di 90.000 uova fecondate e di 1.200 animali”, ha dichiarato in un comunicato Willem Westra van Holthe, Ministro della Gestione delle Risorse Terrestri del Territorio del Nord.
“Ciò costituisce un aumento del 40% per quanto concerne le uova e del 100% degli animali rispetto (al) precedente piano quinquennale”.
Prelevate in natura, le uova sono consegnate a degli allevamenti per l’incubazione. Gli animali viventi sono utilizzati per la riproduzione. La loro pelle e alcune parti del loro corpo sono invece esportate.
Il coccodrillo marino (Crocodylus porosus) vive in paludi e fiumi delle regioni costiere del Nord dell’Australia, e si trova altrettanto bene con l’acqua salata e con quella dolce. Il suo peso può raggiungere una tonnellata e la sua lunghezza i 7 metri, il che lo fa essere il più grande rettile vivente.
Prima degli anni ’70 del Novecento, questi rettili erano considerati un fastidio, arrivando ad essere sull’orlo dell’estinzione dopo anni di caccia sfrenata.
Specie protetta dal 1971, oggi non è più considerata minacciata.
La sua popolazione supera i 150.000 individui in Australia, tanto da rappresentare talvolta una minaccia per bagnanti o pescatori. Una o due persone muoiono ogni anno a causa di un attacco di questi animali.
Centinaia di coccodrilli vengono uccisi ogni anno come misura di protezione da parte dei servizi dello Stato.
Il Ministro australiano dell’Ambiente, Greg Hunt, all’inizio del 2014 aveva respinto un progetto di safari coi coccodrilli, sostenendo di temere vi potessero essere dei “comportamenti crudeli” da parte di turisti stranieri facoltosi in cerca di forti emozioni.
Versione italiana di Gianluca Bolelli; fonte: AFP/Relaxnews
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