Lav: “Gli animali non sono un lusso!”, al via la petizione #IPIUTASSATI

 LAV (Lega Anti Vivisezione) ha lanciato una petizione chiamata #IPIUTASSATI, per chiedere la riduzione dell’IVA sul pet food e sulle spese veterinarie. L’Associazione chiede che non sia più considerato un lusso possedere e accudire un amico a quattrozampe. Nella campagna provocatoriamente si chiede “Ti sei mai chiesto chi sono i più tassati in famiglia?”. La LAV ci fa notare che sono i cani e i gatti, e quindi le famiglie che li ospitano, costrette a pagare il 22% di IVA su tutte le scatolette, crocchette e per le cure dei loro animali domestici. E come se non bastasse, la detrazione fiscale delle spese veterinarie è davvero molto limitata. Elevato, invece, è anche il costo dei farmaci veterinari che è in media cinque volte maggiore rispetto al farmaco umano con lo stesso principio attivo.

VIVERE CON UN ANIMALE DOMESTICO NON DEVE PIÙ ESSERE CONSIDERATO UN LUSSO –  è questo il messaggio che LAV porterà in tante piazze a partire dal week end del 10 e 11 marzo (la lista delle piazze è disponibile sul sito  www.lav.it), con replica nei fine settimana successivi. “Per un Fisco non più nemico dei quattrozampe, per i diritti degli animali e delle loro famiglie sarà possibile sostenere questa campagna scegliendo il tradizionale Uovo di Pasqua LAV: un dono goloso ma soprattutto con un significato importante per tanti cani e gatti, con il ricavato, infatti, finanzieremo progetti a favore dei randagi al Sud” fa sapere l’associazione in una nota.

SEMPRE MENO GLI ITALIANI CHE POSSONO PERMETTERSI UN ANIMALE DOMESTICO – L’attuale sistema fiscale colpisce almeno 7 milioni di cani e 7,5 milioni di gatti che vivono in famiglia, ai quali vanno ad aggiungersi i tanti pet in canili, rifugi o randagi. Secondo l’indagine Eurispes 2018, il 32,4% degli italiani vive con almeno un animale domestico, ma la percentuale è in diminuzione di oltre il 10% rispetto al 2016. Secondo le stime LAV, inoltre, in Italia si è passati da 36.214 cani adottati nel 2015 a 33.166 cani nel 2016, con una flessione pari all’8,4% in un solo anno.

L’APPELLO ALLA POLITICA – “Il costo della vita per le famiglie rende sempre più difficile anche accudire un animale – spiega Ilaria Innocenti, responsabile LAV Area Animali Familiari – è un dato di fatto, in particolare per tanti nuclei con figli, a basso reddito o con un reddito da pensione, per questo chiediamo al nuovo Governo e Parlamento, alcune misure indispensabili per rendere più facile la vita con gli animali familiari, come i cani e i gatti: riduzione dell’IVA su cibo e cure; più detrazioni su spese veterinarie e farmaci meno costosi per gli animali familiari”. Le richieste avanzate dalla LAV con la sua petizione sono le seguenti:

  • La cancellazione dell’aliquota Iva su prestazioni veterinarie per animali adottati e la riduzione di quella su prestazioni veterinarie e cibo per animali non tenuti a scopo di lucro. Oggi invece si applica un’aliquota IVA del 22%, la stessa di alcuni beni di lusso, cifra ai massimi storici in Italia, come quella di Champagne e automobili.
  • L’abbattimento dei costi sproporzionati dei farmaci veterinari, con il riconoscimento del farmaco generico anche in veterinaria e dell’uso del farmaco-equivalente. Il prezzo del farmaco veterinario – spesso ingiustificatamente alto rispetto gli equivalenti a uso umano – e quello delle prestazioni veterinarie, possono rappresentare degli ostacoli alle terapie, fino a pregiudicare, in alcuni casi, il diritto dell’animale a essere curato e il dovere di chi lo detiene a prestargli la dovuta assistenza. Oltre che per i cittadini, questi costi rappresentano un problema per il Servizio Veterinario pubblico, per i Comuni e per le Onlus e hanno come effetto l’aumento della spesa pubblica e un peggioramento complessivo della tutela degli animali.
  • L’aumento della quota di detrazione fiscale delle spese veterinarie e dei farmaci veterinari dalla dichiarazione dei redditi, rendendola totale per chi adotta un cane o un gatto. Oggi infatti queste spese sono detraibili entro il limite esiguo di 387,34 euro, con uno sconto massimo irrisorio di 49,06 euro, applicabile solo a chi spende più di 129,11 euro.

Secondo la LAV: “Si tratta di misure urgenti per una migliore convivenza, ma anche per favorire le adozioni e contenere di conseguenza il costo sociale, sulla collettività, di cani/gatti abbandonati Prendersi cura dei Pet ha un valore sociale ed etico e per questo impegno andrebbe previsto un sistema premiante… non penalizzante!”

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