Le allergie alimentari nel gatto sono dovute ad una reazione nei confronti di uno o
più alimenti ingeriti.
I sintomi sono sovrapponibili a quelli della dermatite atopica:
-prurito localizzato soprattutto a testa e collo
-otite
-segni gastro intestinali
-lesioni del complesso del granuloma eosinofilico
-alopecia autoindotta
-dermatiti miliari
L’unica modalità diagnostica per un’allergia alimentare è rappresentata da una dieta privativa della durata di 6-8 settimane formulata tenendo conto delle esigenze del proprietario e dei gusti del gatto.
Dovrebbero essere utilizzate fonti di proteine con cui il gatto non è mai venuto in contatto e le opzioni possibili sono:
– DIETA CASALINGA risulta spesso troppo laboriosa per il proprietario e inoltre il gatto difficilmente accetta le nuove fonti di carboidrati. Questo tipo di dieta non è completa e quindi non è adatta a essere utilizzata per lunghi periodi.
–DIETA IDROLISATA è una dieta commerciale che ha subito un processo di idrolisi che altera la struttura delle proteine. Sono diete abbastanza costose
–DIETA IPOALLERGENICA sono costituite da una singola fonte proteica e una di carboidrati e di conseguenza devono essere scelte sulla base dell’anamnesi
La gestione di tutte queste diete potrebbe essere difficoltosa se in casa convivono più gatti o se il gatto ha accesso all’esterno.
Se alla fine della dieta il gatto continua a manifestare prurito e sono state escluse altre cause di prurito si può affermare che l’alimento non è la causa del prurito.
Se invece alla fine della dieta di privazione la sintomatologia dermatologica è migliorata è necessario sottoporre il paziente ad un test di provocazione con la dieta originaria che dovrà portare alla ricomparsa dei sintomi e del prurito.
Questo peggioramento può avvenire in un intervallo di tempo variabile tra 1 e 15 giorni. Successivamente si tornerà alla dieta ad eliminazione e dopo la risoluzione si avrà la conferma di allergia alimentare.
Se si desidera sapere con maggior precisione a cosa il gatto è allergico si dovranno aggiungere gli ingredienti della dieta originaria ad uno ad uno con intervalli di 2 settimane fino a trovare quello responsabile.
Articolo a cura della Dott.ssa Costanzo Francesca
Se ti è piaciuto l’articolo, iscriviti al feed o alla newsletter per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti di TGVET.net.
Lascia un commento per dire la tua o per chiedere informazioni