Ovviamente le linee guida devono essere “adattate” ad ogni singolo paziente e alle sue necessità.
Ci sono infatti diversi fattori che possono aumentare il rischio di un animale di contrarre parassiti:
-età: i cuccioli possono contrarre durante la gravidanza e l’allattamento ascaridi e ancylostomi. Le gatte, anche apparentemente sane possono trasmettere attraverso il latte T.cati ai loro piccoli.
Nonostante la prevalenza di queste infestazioni negli animali giovani, il rischio si mantiene durante tutta la vita dell’animale e anche nei soggetti anziani devono essere messe in atto forme di controllo
-ambiente: gli animali che stanno in canile, che stanno all’aria aperta o in stretto contatto con altri animali (cani da lavoro) possono richiedere un maggior controllo
-alimentazione: cani e gatti con libero accesso a roditori, molluschi o che mangiano carne e pesce crudi hanno un rischio maggiore
Le misure di controllo più importanti sono rappresentate da:
-rispetto delle misure igieniche di base: le feci degli animali devono sempre essere raccolte ed eliminate per ridurre la contaminazione dell’ambiente da parte di uova e larve che sono dotate di un’elevata resistenza. Alcune forme parassitarie sono infestanti immediatamente dopo la deposizione (tenia ed echinococco) mentre altre richiedono un periodo di permanenza nell’ambiente alle giuste temperature da giorni a settimane prima di essere infestanti
-utilizzo di alimenti pronti o comunque cotti
-trattamento e prevenzione delle infestazioni elmintiche: se si diagnostica un’infestazione elmintica l’animale deve essere tempestivamente trattato e un esame feci di controllo deve sempre essere eseguito per verificare l’efficacia del trattamento.
Gli animali apparentemente “sani” devono essere sottoposti a controlli o trattamenti preventivi.
Le infestazione maggiori individuate dall’ESCCAP sono ascaridi/ancylostomi e echinococco.
Ecco brevemente alcuni punti importanti:
–TOXOCARA SPP. e ANCYLOSTOMI possono essere contratti già durante la vita intrauterina e con l’allattamento e a volte nei cuccioli ci possono essere già gravi forme di infestazione prima che ci sia una positività dell’esame coprologico. Proprio per questa ragione tutti i cuccioli dovrebbero essere trattati a partire dalle 2 settimane di vita ad intervalli regolari che verranno consigliati dal veterinario. Nel gatto non è invece presente il contagio in utero ma solo attraverso l’allattamento, quindi si consiglia di iniziare i trattamenti a partire dalle 3 settimane di vita. Insieme ai cuccioli dovrebbero sempre essere trattate anche le madri.
Negli animali sani ed adulti queste patologie non sono di solito accompagnate da segni clinici e quindi è impossibile stabilire se un cane è infestato senza un esame delle feci.
Le linee guida consigliano 4 trattamenti all’anno (uno ogni 3 mesi) o in alternativa se il proprietario è restio a fare trattamenti preventivi l’esecuzione di esami feci una volta al mese
–ECHINOCOCCUS SPP è una zoonosi importante che l’uomo può contrarre attraverso il consumo di vegetali crudi contaminati con feci di animali o ingestione diretta di uova presenti sul pelo del cane.
Nelle aree in cui questi parassiti sono molto diffusi si consigliano trattamenti ogni 6 settimane con prodotti idonei.
Vuoi maggiori informazioni? Clicca e contatta la Clinica Borgarello oppure compila il modulo sottostante. Se ti è piaciuto l’articolo condividilo con i tuoi amici e/o posta un commento, grazie.
[embedded content]