L’ernia diaframmatica è una situazione patologica in cui nel diaframma si apre una soluzione di continuo per cui alcuni visceri addominali possono dislocarsi in cavità toracica.
Può essere di tipo:
-Traumatico: Patologia piuttosto frequente, soprattutto nei piccoli animali.
Il punto esatto e le dimensioni della lacerazione dipendono dalla posizione che aveva l’animale al momento dell’incidente e dalla disposizione dei visceri. Molto spesso un’ernia diaframmatica è accompagnata da difficoltà respiratorie più o meno gravi, ma nei casi cronici capita a volte che il soggetto sia del tutto asintomatico.
L’organo che più spesso di altri tende ad erniare attraverso una soluzione di continuo del diaframma è il fegato e sovente, quando parte del viscere si strozza attraverso la porta erniaria e si creano scompensi nel ritorno venoso, si può sviluppare un idrotorace.
-Peritoneopericardica (PPDH): Compare quando tra addome e sacco epicardico resta un passaggio dovuto ad un imperfetto sviluppo dei tessuti nel periodo fetale (è dunque congenita).
Non dà quasi mai origine a segni clinici specifici, salvo in alcuni casi in cui possono essere associate a fenomeni di dispnea.
L’ipotesi eziopatogenetica più probabile sostiene che l’ernia è il risultato di un mancato sviluppo o di una precoce lacerazione prenatale del setto trasverso, causati a loro volta da un composto teratogeno, un difetto cardiaco o un trauma esercitatosi sull’embrione ancora prima della nascita.
Sovente si associano altri problemi quali anomalie cardiache e deformazione dello sterno.
Altri disturbi si riscontrano negli apparati gastroenterico, cardiaco o respiratorio come ad esempio anoressia, depressione del sensorio, vomito, diarrea, perdita di peso, sibili respiratori, dispnea, scarsa resistenza allo sforzo e/o manifestazioni di dolore dopo l’ingestione di cibo. In seguito all’encefalopatia epatica possono comparire segni neurologici.
Diagnosi
L’indagine radiografica è il mezzo migliore per diagnosticare il problema, in quanto dalle radiografie di torace e addome si nota l’assenza nel comparto addominale di organi addominali che si ritrovano dislocati nel comparto toracico.
Terapia medica
In casi di dispnea si deve provvedere alla somministrazione di ossigeno, posizionamento dell’animale in decubito sternale e sollevamento delle zampe anteriori (in questo modo si migliora la ventilazione polmonare).
In caso di versamento pleurico si deve ricorrere al drenaggio con toracentesi.
In caso di shock si deve instaurare una fluidoterapia e copertura antibiotica.
Trattamento chirurgico
Prima di affrontare l’intervento chirurgico si deve stabilizzare il paziente dal punto di vista idro-elettrolitico.
Il diaframma si inserisce su vertebre lombari, sterno e coste, presenta tre fori: orificio per il passaggio della vena cava, iato aortico e iato esofageo. Per queste tre comunicazioni i visceri possono attraversare il diaframma.
Nel caso di ernie diaframmatiche di origine traumatica le lacerazioni sono più spesso a carico delle porzioni muscolari rispetto alla parte tendinea. A seconda del viscere erniato i comportamenti e le manualità potranno variare. Nel caso il viscere erniato sia il fegato, per il conseguente ostacolo al deflusso venoso si potrà osservare idrotorace ed ascite. Se si tratta dello stomaco si avrà meteorismo gastrico pericoloso sia per la compressione sulla vena cava, che per la limitazione all’espansione polmonare. Se ernia un tratto di intestino si può avere conseguente strangolamento od ostruzione.
L’intervento consiste nel riportare gli organi addominali in sede tramite la soluzione di continuo del diaframma. Questo verrà poi suturato e l’addome richiuso rispettando i vari piani anatomici.
Il paziente dovrà essere monitorato per qualche giorno per evitare lì insorgenza di complicazioni quali edema dei visceri ed emorragie interne.
A cura della dott.ssa Katiuscia Camboni della Clinica Veterinaria Borgarello.
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