Lettera a Babbo Natale e….non solo
Caro Babbo Natale, per Natale vorrei…..un pony!
A riempire questi giorni non c’è solo l’attesa e l’organizzazione delle feste, a colmare siti web, giornali, giornali online, blog e social network la malfamata questione DPA-Non DPA.
Sono innumerevoli i pareri esposti sulle diverse piattaforme poco prima elencate, tanti i nomi di esperti, di addetti del settore e, come naturalmente accade, di profani che hanno espresso la loro opinione in merito.
È buffo per chi è cresciuto e vive a “pane e cavalli” pensare che questa metafora sia realmente applicabile. La verità è che per molti il cavallo al pari di un cane e di un gatto, non è un animale ma un vero e proprio membro della famiglia.
Chi inorridisce al pensiero del cavallo in tavola ma non disdegna prosciutto, bistecche e salsiccette, me compresa, pecca sicuramente di ipocrisia ma, è inutile negarlo o nascondersi dietro scuse, per queste persone il cavallo è diverso, con il cavallo non si cena, lo si ama!
Non posso, d’altra parte, condannare chi la pensa diversamente da me. In un mondo parallelo, è possibile che ci sia un’umanità che ha vissuto fianco a fianco con le mucche. Un’umanità che si spostava con le mucche, che andava in guerra con le mucche, che veniva accompagnata dalle mucche in ogni ambito fino ad evolversi e considerarle come “mucche atlete”… è chiaro che per loro la bistecca di scottona sia eresia come lo è per me quella di equino.
Ma non è questo il punto che ha attirato la mia attenzione.
In questi giorni di corsa ai regali i pubblicitari devono veramente mettercela tutta per attirare l’attenzione sui prodotti per il quale sono stati ingaggiati. Colpire il compratore nel profondo dei suoi desideri e della sua tenerezza è la mossa vincente che tutti i professionisti del marketing cercano di tirare a segno. Così per pubblicizzare il colosso dell’e-commerce Amazon Prime niente è meglio che un tenero pony da far riposare in casa vicino a divano e caminetto. Basta un click per acquistare una finestrella per porta ricevendola a casa in un solo giorno per permettere a un tenerissimo pony di entrare e uscire da casa proprio come farebbe un qualsiasi cane o gatto domestico. https://www.youtube.com/watch?v=pDVdEAt1oog
Alla fine trovare nelle letterine a Babbo Natale la richiesta di un pony è cosa molto più che ordinaria!
Ma non solo i grandi geni di Amazon, che bisogna ammetterlo con questa pubblicità dell’inverno scorso che continua a girare per il web ci hanno conquistato, a fare ampio uso del nostro animale è la Birra Budweiser che sempre più spesso, dopo il clamoroso successo dello spot per il SuperBall 2014 fondato sull’amicizia tra cucciolo di cane e cavallo, continua a conquistare il suo target con l’accoppiamento di questi due animali. Ma cos’hanno in comune secondo la birra americana cane e cavallo? Semplice, per noi sono due animali domestici!
Anche quest’anno la Budweiser ha messo davanti a un grande camino addobbato per le feste natalizie un dalmata e un bellissimo cavallone con la coperta rossa che si gode fieno e calduccio di fianco a una bella cassa di budweiser. Non vi sono scritte, messaggi, slogan, musica o altro. Il video riproduce i suoni della scena senza cercare di provocare comportamenti particolari nei due animali. Insomma, sullo sfondo della bionda birra i protagonisti sono i migliori amici dell’uomo: cane e cavallo. (https://www.facebook.com/BudweiserUSA/videos/10154887874346688/?hc_ref=ARS-q7DumH9OfLEC74K91NjnxL8C80h-T7oxiYtd5bRZb_yg_6DgQXT_0oo2_Y0pD6A&fref=nf)
Non penso che si possa parlare di messaggi socialmente utili, il linguaggio della pubblicità nel 99% dei casi è, giustamente, orientato al suo scopo: stregare lo spettatore lasciandogli in qualche modo impresso il prodotto da vendere. In questi casi i nostri manipolatori commerciali lo hanno fatto muovendo i nostri profondi sentimenti attraverso la figura del cavallo ritraendolo come animale domestico e non più come il simbolo della selvaggia libertà in stile Pino Silvestre (https://www.youtube.com/watch?v=mbsL3TzvCPE).
Non dobbiamo più osservare il cavallo da lontano ma tenerlo stretto vicino a noi, possibilmente sul divano o vicino al caminetto!
Insomma se lo dice il marketing è ormai più che sicuro… il cavallo è famiglia e magari tra qualche tempo sarà normale vedere qualche pubblicità progresso sul non abbandonare né cani né cavalli.
Purtroppo i costi di mantenimento sono molto diversi per questi due animali ed è per questo che, ora più che mai con i discorsi messi in tavola in questi giorni, diventa fondamentale l’istituzione di fondi o risparmi per proteggere questi meravigliosi amici in tarda età o nel caso di infortunio soprattutto perché in ogni caso hanno sempre tanto, tantissimo da dare.
Caro Babbo Natale, Federazioni, Enti di Promozione sportiva, Associazioni, Europa, Governo, per Natale vorrei…che tornassimo a guardare il mondo con gli occhi di un bambino o, in questo caso, con quelli dei pubblicitari di Amazon Prime e Budweiser che, nonostante probabilmente non abbiano mai toccato un cavallo in vita loro, hanno capito molto, molto di più di tutti noi!