IL CASO
Rifugio del cane, il Comune ci ripensi
Calvatone non è la risposta corretta
Egregio direttore,
rendo partecipe lei e i suoi lettori della lettera che ho inviato al sindaco Gianluca Galimberti.
Signor Sindaco,
la visita al canile di Calvatone, ampliamente pubblicizzata sulla stampa, che ha visto presenti i responsabili dell’Ecologia cioè l’assessore Manfredini e la dottoressa Vuoto, ha fatto pensare a me, come a molti cittadini cremonesi che Amministrazione, in qualche modo, mettesse ‘le mani avanti’ in vista della scadenza a settembre della convenzione per la quale il Comune di Cremona versa 100.000 euro ad ANPANA per portare i propri cani nel canile di Calvatone che si trova a 43 km di distanza dalla città. (…)
Il fatto di pubblicizzare il numero dei cani, solo 20, provenienti dal comune di Cremona e comuni convenzionati, dati in affido in circa sei mesi, non vuol essere altro che la dimostrazione pratica del ‘buon affare’ fatto dalla Amministrazione, ‘affare’ che non tiene conto volutamente della reale grave situazione di disagio che ha creato e crea per il cittadino di Cremona che praticamente non sa a chi rivolgersi quando trova o perde un cane.
In sette mesi, da quando il servizio è stato trasferito ad ANPANA a Calvatone, non è stata pubblicizzata nè fornita ai cittadini cremonesi, alcuna informazione in merito a chi rivolgersi quando si trova un cane, quale numero di telefono chiamare, a chi rivolgersi se si trova il cane di sera o di sabato o di domenica, quando nessuno è reperibile. Lo si lascia per la strada?
In pratica i cittadini, quando perdono o trovano un cane non sanno cosa fare. Chi trova un cane non sa dove portarlo. Se va bene, se i vigili rispondono e se l’accalappiacani, che è oltre Crema, può venirlo a ritirare subito per portarlo a Calvatone (sempre che sia aperto) passano almeno 4 ore: e intanto il cittadino cosa fa, resta 4 ore in strada? Chi ha perso e cerca il cane, come fa a sapere dove cercarlo visto che non è pubblicizzato da nessuna parte cosa fare in questi casi, quali numeri chiamare? E se ha la buona sorte di sapere che il cane forse è a Calvatone, per andarselo a riprendere deve avere per forza la macchina perché il canile è in campagna e a 43 chilometri, chiedere un giorno di permesso, se lavora, e pagare cattura e pensione: circa 150 euro per due giorni. (…) Se poi si tratta di un anziano e senza appoggi, chi lo aiuta per andare a riprendersi il cane e pagare cattura e pensione? Il Comune? I servizi sociali?
Punto di riferimento per tutti i bisogni dei cittadini di Cremona resta il ‘Rifugio del cane’ della Associazione Zoofili Cremonesi che l’Amministrazione, malgrado le 5.000 firme raccolte e i 45 anni di esperienza, ha ritenuto non idoneo a continuare il servizio e che non ha certo il compito di svolgere per conto del comune il servizio di ufficio informazioni per il pubblico né quello di svolgere il servizio di prima accoglienza per gli animali di gente che li trova, specie il sabato o la domenica, né di rispondere al telefono alle richieste di aiuto a tutte le ore del giorno e della notte.
L’Amministrazione che ha preso la decisione di portare il servizio a Calvatone deve dare ai cittadini, che pagano il servizio con le loro tasse, delle risposte concrete a bisogni concreti, specie ora che si avvicina il periodo estivo degli abbandoni. Mancando in città un presidio di riferimento e di temporanea accoglienza cosa deve fare un cittadino se non quello che ha sempre fatto in 45 anni cioè rivolgersi al ‘Rifugio del cane’?
Questa carenza di servizio dovrebbe essere un elemento di forte riflessione per gli amministratori che, alle scelte politiche dovrebbero, sempre e comunque, anteporre l’efficienza del servizio erogato.
Dott.ssa Maria Grazia Lombardi
(Cremona)
La sua analisi è chiara e condivisibile e sono convinto che la questione debba essere oggetto di una seria riflessione da parte del Comune. Seguiremo la situazione con attenzione.
L’INTERVENTO
Dal bilancio del Comune un sorriso per Cremona
Egregio direttore,
credo sia indispensabile fornire ai cittadini cremonesi qualche informazione sui risultati del complesso bilancio 2016 del Comune di Cremona, che è una delle principali aziende della città (fornisce servizi ai cittadini). Trovo infatti riduttivo e parziale quanto espresso dalla consigliera Ceraso e riportato in un suo intervento, uscito su alcuni giorni fa.
Sarebbero innumerevoli gli aspetti da ricordare e su cui riflettere. Per brevità ne riporto solo alcuni, che ritengo di rilievo e che in alcuni casi segnano una svolta significativa nei confronti del passato.
1) Lotta all’evasione. Continua l’impegno di questa amministrazione per recuperare almeno una parte dell’ingente mole di crediti non riscossi negli anni passati (sono più di 10 milioni di euro). Nel 2016 sono stati recuperati circa 2,5 milioni. Altrettanti si punta a recuperarne nel 2017. Tutto questo al fine di una maggior equità e con l’obiettivo di arrivare ad una riduzione dell’imposizione comunale nei prossimi anni.
2) Riduzione dell’ammontare del debito del Comune (circa 2,7 milioni in meno).
3) Riduzione dei tempi di pagamento ai fornitori (da 58 giorni del 2014 a 43 giorni del 2016). Questo aiuta e dà respiro alle numerose aziende fornitrici del Comune.
4) Vincita di bandi. Il Comune ha vinto molti bandi di vario genere, portando a casa finanziamenti per circa 5 milioni di euro solo nel 2016, a dimostrazione dell’impegno e della qualità dei progetti presentati.
5) Investimenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, marciapiedi, verde pubblico, scuole, strutture sportive, case popolari.
6) Mantenimento degli investimenti per il sociale, al fine di sostenere le persone più fragili e in difficoltà economica.
7) Investimenti per le istituzioni culturali della città: musei, teatro Ponchielli, Università, istituto pareggiato di musica, scuole pubbliche e private, oltre alle numerose iniziative culturali che animano la città durante tutto l’anno.
8) Investimenti per il futuro e per progetti di rilancio di alcuni comparti cittadini: palazzo Grasselli, palazzo Affaitati, ecc.
Queste sono solo alcune delle realtà, che ritengo di rilievo strategico per la città, che il bilancio 2016 del Comune di Cremona può raccontare a chi lo volesse leggere e approfondire con occhi limpidi, non alterati da lenti particolari.
Ogni tanto è bello e doveroso guardare le cose con positività. Ne abbiamo un gran bisogno per costruire un futuro migliore!
Enrico Manfredini
(Fare Nuova la Città)
Gol sbagliato e gol preso
Cremonese, la legge
del calcio non perdona
Caro direttore,
è proprio vero che alla legge del calcio non ci si scappa: gol fallito clamorosamente su calcio di rigore da parte di Maiorino (ma il primo rigorista non era Brighenti?) e poi gol subito dopo un incredibile svarione in difesa. Purtroppo a Livorno la Cremonese ha perso l’occasione di restare in testa da sola al campionato ma il pareggio dell’Alessandria ha reso meno amara la sconfitta. La Cremonese a Livorno ha giocato una partita non all’altezza: si è vista troppa tensione, qualche errore tecnico di troppo e le punte si sono viste poco. (…) Tutto è rimandato a sabato. Allo Zini arriva la Racing Roma, ultima in classifica. Mancano solo 90 minuti. Forza Cremonese, vai a prenderti quello che meriti: la serie B.
Andrea Delindati
(Cremona)
Al corteo del 25 aprile
Sbagliato fischiare
la bandiera d’Israele
Gentile direttore,
intendo prima di tutto complimentarmi per la splendida lettera a firma del signor Lauro Casetti; una lettera di amara, consapevole e spietata lucidità, una delle più belle mai pubblicate sulla rubrica. Senza stare a ripassare i libri di storia credo che quanto detto sia tutto vero. I Palestinesi si allearono, al tempo, col nazismo. Molti ebrei partirono, al tempo, dalla Palestina per liberare l’Italia e altri Paesi d’Europa. Da militante di sinistra estrema, storicamente consapevole dei fatti, non lo posso ignorare. E da aderente al corteo del 25 Aprile ogni anno, ritengo vi sia ancora poca conoscenza dei fatti; perché fischiare una bandiera d’Israele, una liberale, una addirittura, caso estremo, monarchica, se tutti parteciparono alla liberazione? Di certo Israele negli ultimi decenni si è comportato molto male nei confronti dei Palestinesi ed essi sono diventati, anche e soprattutto per la sinistra, il simbolo dei popoli oppressi. (…) Mi appello ai partiti e alle associazioni aderenti la sinistra: occorre insegnare di più i fatti storici ai nuovi aderenti, e consiglierei la lettera del signor Casetti a tutti, magari insieme ad uno scritto che spieghi le ragioni dei Palestinesi. Non si può brutalmente dare in mano a un quindicenne, ad una manifestazione, una bandiera palestinese senza dirgli che Arafat vantò parenti nazisti, e soprattutto senza dir loro dove si trovi la Striscia di Gaza.
Igor Paulinich
(Cremona)
Tra scioperi e assenteismo
Festa del 1° Maggio
parodia del Paese
Egregio direttore,
1) La festa del Primo Maggio? Un’autentica parodia del ‘Bel Paese’ detentore d’ogni primato in scioperi, assenteismo e svilimento di doveri lavorativi.
2) Malauguratamente, siamo costretti ad ingoiarci realtà piuttosto indigeste: DS, ex democristiani e grillini. Dovessimo incorrere nella «scelleratezza» di nominare il fascismo, Dio ce ne scampi!
3) Solo in una democrazia incompiuta come la nostra sono tollerati estremismi d’ogni sorta (purché di sinistra) mentre per la messa in suffragio dei caduti della Repubblica Sociale si è dovuto ricorrere a duplici cordoni di polizia per evitare il peggio.
P. F. Mari
(Cremona)
Cosa ne pensa il sindaco?
Qualità dell’aria
Serve più chiarezza
Egregio direttore,
riporto qui sotto il testo della mail inviata al Sindaco di Cremona.
Egregio signor Sindaco,
il problema della scarsa qualità dell’aria a Cremona – molto sentito perché siamo ai primi posti per livello di inquinanti presenti in atmosfera – vede i cittadini particolarmente attenti alle notizie in argomento e smaniosi di assistere ad iniziative concrete approccianti la questione. Lo scorso 5 aprile ‘La Provincia’ ha pubblicato una lettera del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – senatore Luciano Pizzetti -, titolata ‘Chiarezza sul termovalorizzatore’ nella quale l’estensore scriveva «… sarà comunque interessante conoscere l’esito dell’indagine epidemiologica avviata da ATS Valpadana sugli effetti alla salute derivanti dalle emissioni del termovalorizzatore, anche in rapporto alle altre fonti inquinanti …». Il senatore si pronuncia circa una ‘indagine epidemiologica avviata’, e questa sarebbe una notizia perché non è stata diffusa l’informazione da nessuno in questo senso. L’atteggiamento, peraltro, dell’amministrazione comunale sull’argomento era emerso in forma esplicita con le dichiarazioni dell’assessore all’Ambiente rilevate da un articolo pubblicato su ‘La Provincia’ in data 31 maggio 2016 : «…abbiamo trovato disponibilità per valutare la fattibilità di uno studio epidemiologico e per avviare un percorso che potrà essere suddiviso in vari passi per valutare, anche attraverso la sottoscrizione di un accordo di programma o un semplice protocollo d’intesa tra Ats e Comune di Cremona, gli effetti ambientali e sanitari dell’inceneritore e di altri impianti presenti sul territorio».
Allora ci rivolgiamo a lei signor Sindaco, nella sua funzione di deputato al presidio della salute dei cittadini, per avere chiarezza in merito, ossia se lo studio epidemiologico è stato effettivamente avviato e come il Comune intende favorirne l’espletamento. Con l’occasione formuliamo anche due domande riguardanti il termovalorizzatore, sulle quali le chiederemmo di avere risposte da Linea Reti Impianti srl:
1) il nuovo software di controllo per le emissioni degli inquinanti è entrato a pieno regime nel funzionamento dell’impianto e dà i risultati attesi?
2) è possibile che la pubblicazione su internet – nel sito di Linea Reti Impianti srl – dei dati degli inquinanti immessi in atmosfera sia su rilevazione oraria e non giornaliera? Modalità per la quale il direttore generale dii Linea Reti e Impianti srl si era dichiarato assolutamente disponibile.
Luciano Losi
(Presidente del Quartiere 15 e i Presidenti dei Comitati di Quartiere di Cremona: Q2, Q3, Q4, Q5, Q6, Q7, Q9, Q11 e Q16)