Antonella Catena
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“Volevamo fare qualcosa di futuristico. Volevamo un branco di cani alpha che fossero a loro modo tutti dei leader e allo stesso tempo volevamo che l’ambientazione fosse nipponica perché ispiratore di questo progetto è stato l’amore verso i film giapponesi” (Wes Anderson)…
Il primo maggio arriva nei cinema l’ultima meraviglia del meraviglioso Wes Anderson (gallery). L’isola dei cani (presentato e premiato alla Berlinale 2018) è un film in stop motion come Fantastic Mr Fox, ma al posto dei completini da elegantone della volpe, c’è il Giappone. Vecchio e nuovo. Geografico e cinematografico.
Liev Schreiber, nella clip che AMICA.IT pubblica in esclusiva, ci dà le coordinate per goderci questa nuova avventura a Wesland.
Anche lui è del branco, una del voci originali del film i cui protagonisti sono pupazzi pelosi e a quattro zampe che parlano/sono interpretati da Edward Norton, Bill Murray, Jeff Goldblum, Greta Gerwig, Frances McDormand, Scarlett Johansson, Bryan Carston… Amici vecchi e nuovi di Wes Anderson. Come, appunto, la new entry Leiv Schreiber.
Nel 2037 del film c’è un’isola discarica/lager per i cani che sono diventati troppi e hanno scatenato una pericolosissima influenza canina. E c’è un ragazzino a cui il governo/Grande Fratello ha portato via il suo Spots. Nerissimo e occhioni azzurri, “è” Liev Schreiber.
Il ragazzino si chiama Atari Kobayashi. Dirotta un aeroplanino e arriva sull’isola. In compagnia di Capo, Rex, Boss, Luke e King – tutti a quattro zampe e abbaianti – si mette alla ricerca del suo fedele cane da guardia.
Siete pronti all‘Odissea versione Wes Anderson? Atari riuscirà a ritrovare il suo Spots con cui è cresciuto?
Da parte nostra vi garantiamo che sarà uno spettacolo per gli occhi, il cuore, il cervello. Striscia dopo striscia/scena dopo scena (qualche assaggio lo trovate in questo post) passerete attraverso citazioni post-atomiche e onde alla Hokusai dai colori andersoniani (no azzurro, si rosso mattone), entrerete nel buio e uscirete nella luce. Viaggerete on the road in un mondo inventato, in un’epoca inventata, in una realtà inventata.
La distopia versione Wes Anderson è abitata da 1097 burattini che si muovono in 240 set. Gli umani hanno 53 volti dipinti a mano/espressioni diversi a testa. Per realizzare ogni singolo cane sono servite 16 settimane…