terremoto marche 1741Danni rilevanti all’Asur. Non utilizzabili le strutture della sicurezza alimentare e vigilanza veterinaria. Terremotata “una quota significativa del personale sanitario”.
Da ieri, nella frazione Maddalena di Muccia, è attivo il il presidio veterinario e sicurezza alimentare per le attività zootecniche del territorio marchigiano colpito dal sisma.
Il punto logistico e operativo sarà allestito all’interno di una tensostruttura della protezione civile. Garantirà i controlli di sicurezza alimentare e sostegno agli operatori zootecnici, in particolare dell’Alto Maceratese. L’areale devastato dal terremoto è a forte vocazione zootecnica, con numerose stalle e una popolazione di animali da reddito composta da circa 12.000 bovini, 35.000 ovini, 17.000 suini e 1 milione di capi avicoli.
Questi allevamenti, nonostante i danni che il sisma ha arrecato alle strutture e alle abitazioni agricole, continuano a produrre. Oltre all’attività stanziale, la zootecnia di queste aree è caratterizzata dalla “monticazione”: il pascolo estivo ad alta quota, che sta coinvolgendo un’ampia quota di bovini e ovi caprini. Animali che, quando le temperature montane diverranno proibitive, dovranno essere ricoverati a valle nelle stalle che, in massima parte, non esistono più.

Inoltre, l’area colpita dal sisma segnala anche danni rilevanti alle strutture periferiche dell’Asur (deputate alle funzioni di controllo per la tutela della sicurezza alimentare e vigilanza veterinaria, non più utilizzabili), mentre una quota significativa del personale sanitario risiede in queste zone e risulta essa stessa terremotata.
Alla Maddalena di Muccia verrà assicurata la coperture dell’emergenza per le attività sanitarie, in coordinamento con i centri della protezione civile sul territorio.

Il 31 ottobre, a Perugia, si è tenuto un incontro interregionale, promosso dai ministeri Agricoltura, Salute, Dicomac (Direzione di comando e controllo della protezione civile nazionale) e l’Istituto Zooprofilattico Umbria e Marche a cui hanno partecipato i referenti dell’agricoltura, della veterinaria e sicurezza alimentare delle Regioni interessate, nel corso del quale sono state coordinate le modalità operative sui territori colpiti dal sisma per garantire la tutale del benessere degli animali nell’emergenza e la fornitura di strutture temporanee di abitazione per gli allevatori e di ricoveri per gli animali. 

A seguito del terremoto del 24 agosto il personale tecnico specializzato della Regione Marche aveva effettuato, in pochi giorni, i sopralluoghi presso le aziende agricole danneggiate, rilevato le necessità per le famiglie e per il bestiame e dunque avviato, in coordinamento con la Protezione civile nazionale e le altre Regioni colpite dal sisma, tutte le procedure per assegnare i moduli abitativi e zootecnici necessari. “Quest’ultimo evento sismico – rileva il vice presidente e assessore all’Agricoltura, Anna Casini – ha danneggiato ulteriormente le aziende e creato gravissimi danni al settore agroalimentare in un territorio molto esteso, dove l’agricoltura e la zootecnia hanno una naturale vocazione di qualità. Sono al lavoro le squadre regionali per effettuare i sopralluoghi, in particolare per mettere in sicurezza il bestiame. È necessario garantire la continuità economica e produttiva del settore agricolo, per scongiurare il pericolo dell’abbandono che sarebbe il colpo mortale per la rinascita di questi borghi dell’Italia Centrale, che sono l’anima del nostro Paese”. (fonte)

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