Fra pochi giorni si consumerà l’ultimo, speriamo ultimo, atto giudiziario su “Green Hill”, l’allevamento dei beagle per la vivisezione di Montichiari.
Dopo una campagna durata anni e il sequestro del luglio 2012 con la salvezza di quasi 3000 cani, martedì 3 ottobre la Corte di Cassazione deciderà sulla sentenza che nei primi due gradi di giudizio ha visto la condanna di proprietaria, direttore e veterinario della struttura per violazione del Codice penale con maltrattamenti e uccisioni di animali, a un totale di 4 anni di reclusione
I nostri avvocati, dopo le Aule del Tribunale di Brescia, saranno quindi in prima fila anche a Roma. Davanti a loro però non ci sarà chi ha tentato di difendere l’indifendibile negli altri due gradi di giudizio ma un nuovo avvocato, Giuseppe Rossodivita, già consigliere regionale dei radicali nel Lazio, evidentemente vicino a quella parte che invoca da anni la “libertà di ricerca” che altro non è che “facciamo quel che ci pare con le vite degli altri” cioè quanto si fa normalmente… Tenterà quindi di far cancellare le sentenze ( e con essa la salvezza di migliaia di cani) e poter permettere a “Green Hill” di riaprire. Come vorrebbe qualche parte che a seguito di una semplice lettera di richiesta di motivazioni di Bruxelles al Governo sugli effetti del Decreto Legislativo 26 del 2014 con il quale è stato anche proibito l’allevamenti di cani, gatti e primati non umani per la sperimentazione, da un anno e mezzo urla alla condanna dell’Italia per infrazione della direttiva europea e che invece è ferma ad allora.
Le sentenze contro “Green Hill” sono quindi a un bivio. Mentre il 22 novembre è attesa a Brescia un’altra sentenza, nel cosiddetto processo “Green Hill bis” che vede imputati due veterinari Asl per falso ideologico, omissioni e alcuni dipendenti della società per falsa testimonianza, in quella nebbia di coperture e concorso in maltrattamenti e uccisioni che erano la regola.
Noi siamo stati riconosciuti “parte civile” nei procedimenti. E’ quella parte civile dell’Italia, la stragrande maggioranza, che chiede di relegare “Green Hill” nel passato e guardare in avanti per un Paese capofila del rispetto degli animali e di una ricerca davvero efficace e utile per tutti.
Gianluca Felicetti
Presidente LAV