Le due cagnette, rinchiuse per giorni senza cibo e acqua dalla loro padrona perché le riteneva “possedute”, sono ora salve e in via di guarigione. A Montalcino invece, resta ancora ignoto il colpevole della morte di tre cani per avvelenamento da “polpette-esca”.
Pensava che i suoi due cani fossero posseduti dal demonio e per questo li stava lasciando morire di fame, rinchiusi, per sicurezza, in due stanze diverse della casa. È accaduto a Massa Carrara, dove è stato necessario l’intervento della polizia municipale e delle guardie zoofile per salvare due cagnette di razza pitbull. Le hanno trovate rinchiuse senza acqua, né cibo, su un pavimento coperto di escrementi, piene di zecche e scheletriche, anemiche e disidratate. La donna, in evidente stato confusionale, agli agenti ha detto di “sentire delle voci”, che le ordinavano di “uccidere i due cani, perché erano il diavolo”. E così lei stava facendo. La donna si è convinta di consegnare i due cani agli agenti volontariamente e ora sarà seguita dai servizi sociali e sanitari. Le due cagnette, appena rimesse in salute, potranno essere adottate. Nel frattempo si trovano con i volontari della Lega del cane di Massa Carrara.
Un altro episodio di violenza verso animali si è verificato a Montalcino (Siena), dove quattro cani da caccia sono stati avvelenati: tre sono morti, uno è ricoverato e un quinto cane è stato fermato prima che potesse ingerire la polpetta-esca. È quanto accertato nei giorni scorsi a Montalcino, lungo la strada comunale della “Villa a Tolli”, da alcuni sopralluoghi del corpo forestale, che aveva precedentemente ricevuto segnalazioni e denunce da parte dei proprietari dei cani. Gli agenti hanno anche rinvenuto numerose esche costituite da grumi di carne tritata in forma di polpetta che sono state consegnate alla sezione senese dell’istituto zooprofilattico sperimentale per essere analizzate e per individuarne la sostanza tossica utilizzata. Sei mesi fa il corpo forestale aveva anche recuperato in zona la carcassa di un lupo femmina che, in seguito ai dovuti accertamenti, è risultata essere stata avvelenata da pesticidi. In seguito ai nuovi decessi, l’invito alla popolazione è a “porre la massima attenzione alla frequentazione della zona avendo cura di non lasciare mai liberi i propri cani soprattutto lungo la viabilità e le piazzole di sosta”, come si legge in una nota stessa del Corpo forestale.