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È arrivato il caldo e con esso le prime fastidiose mosche. Alcune specie di questo insetto (ordine ditteri) causano problemi non da poco: le miasi. Le miasi sono infestazioni dei tessuti degli animali causate da larve di alcuni tipi di mosca.
La diffusione di queste mosche è favorita da un clima caldo-umido, quando le mosche sono più attive, cioè particolarmente in estate. Nel dettaglio gli insetti che causano queste pericolose infestazioni appartengono a famiglie dell’ordine dei ditteri, sottordine brachiceri e hanno aspetto tipico muscoide (mosche). Le famiglie più diffuse che generano miasi sono Sarcophagidae, oestridae, calliphoridae, gastrophilidae (ad esempio Lucilia sericata, Sarcophaga melanura, Wohlfahrtia opaca, Calliphora vicina).
Le mosche sono attirate nel deporre le loro uova su animali feriti, debilitati e con scarse difese immunitarie, paralizzati, vecchi oppure cuccioli ed orfani, più suscettibili perché meno reattivi o non ancora capaci di toelettarsi adeguatamente, anche senza ferite aperte.
Le larve istofaghe (lett. mangiatrici di tessuto) a parassitismo obbligato o talora accidentale, si nutrono dei tessuti viventi o necrotici dell’animale, producendo enzimi proteolitici per la digestione e scavando tunnel.
Basta una piccola lesione in zone poco esposte (zona perianale, base della coda, pieghe tra le dita, ascelle, inguine), dermatiti umide, episodi di diarrea e incontinenza urinaria con imbrattamento del pelo, piaghe da decubito in animali che permangono a lungo immobili, per attirare le mosche.
Le forme di parassitosi cutanea determinano un forte prurito, l’animale si gratta energicamente e si morde causando ulteriori lesioni che facilitano l’espandersi dell’infestazione; la ferita appare umida, produce un essudato purulento con cattivo odore. Può essere presente dolore, abbattimento e febbre. Le lesioni evolvono con colliquazione dei tessuti, necrosi fino a setticemia che può essere letale o richiedere l’eutanasia. La guarigione spontanea è molto difficile poiché gli animali con miasi hanno spesso patologie concomitanti e le loro condizioni diventano facilmente precarie.
Tutti gli animali domestici e selvatici possono essere interessati da questa patologia.
L’infestazione si può prevenire mantenendo i nostri animali con un buon livello di igiene, soprattutto se hanno patologie in corso, tenendoli asciutti e se possibile in casa se sono debilitati; è inoltre importante ispezionarli spesso per individuare condizioni predisponenti (ferite, imbrattamenti del pelo) e riconoscere precocemente uova e/o larve. Infatti tra il momento in cui la mosca deposita le uova e la schiusa delle larve non passa molto tempo (a volte solo 48h): le uova sono piccoli accumuli bianco-burro depositati alla base del pelo e le larve, della dimensione di alcuni millimetri, sono visibili ad occhio nudo, si muovono rapidamente sulla cute oppure possono essere nascoste sotto il pelo imbrattato o negli orifizi naturali come ano, prepuzio, vulva da cui possono fuoriuscire più tardivamente.
È importante che l’animale colpito da miasi venga portato al più presto dal Veterinario. Il pelo va tosato e le ferite vanno accuratamente pulite, rimuovendo materiale estraneo e tessuti necrotici, quindi lavate e disinfettate. Le larve visibili vanno rimosse, le ferite vengono quindi ricontrollate nei giorni successivi, per rimuovere eventuali altre larve, residui di larve e controllare l’infezione secondaria. Viene poi impostata terapia antibiotica e di supporto. La precocità della diagnosi e l’entità dell’infestazione condizionano la prognosi che spesso è riservata.
Articolo a cura della Clinica Veterinaria Borgarello.
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