È obbligatorio dotare il proprio cane di un microchip per l’identificazione.

I proprietari di cani devono rispettare la normativa sulla identificazione degli animali [1] e, con l’aiuto di un veterinario, installare sul proprio animale un microchip che ne consenta in ogni momento l’identificazione. In questo modo si vuole realizzare una anagrafe canina che limiti il fenomeno dell’abbandono. Vediamo nel dettaglio le disposizioni applicabili.

Obbligo di registrazione

Il proprietario del cane deve, nel secondo mese di vita dell’animale, identificarlo e registrarlo con l’applicazione sottocutanea del microchip: possono procedere all’installazione i veterinari in servizio presso le strutture mediche pubbliche ed i veterinari privati che abbiano credenziali di accesso all’anagrafe canina della regione.

È possibile utilizzare soltanto microchip costruiti da Ditte registrate presso il Ministero della salute.

Il microchip viene inserito dal medico necessariamente nella zona sinistra del collo del cane: il veterinario utilizza una siringa monouso e inserisce il piccolo apparecchio sotto la cute dell’animale.

Certificato anagrafico canino

Dopo l’installazione del microchip, il veterinario compila il certificato anagrafico del cane e ne consegna una copia al proprietario: il certificato, in caso di vendita del cane, dovrà essere consegnato all’acquirente.

Sempre dopo l’installazione del microchip, il veterinario curerà anche la registrazione dell’animale nel sistema informatico regionale, completando così la procedura di identificazione.

Da questo momento in poi il microchip potrà essere letto con un apposito strumento in uso presso i veterinari, i canili abilitati e i dipartimenti veterinari delle ASL: al momento della lettura il microchip fornirà un codice di quindici cifre; questo codice contraddistingue l’animale e ne consente l’identificazione mediante la consultazione dell’anagrafe canina regionale.

In questo modo, sarà sempre possibile sapere chi è il proprietario del cane.

Se effettuata nel secondo mese di vita l’operazione costa pochi euro, pari al costo del microchip; se effettuata dopo il secondo mese di vita, è prevista una sanzione da euro 104,00 ad euro 259,00.

Non possono essere venduti o donati cani sprovvisti del microchip.

Chi può chiedere la registrazione

Si può chiedere l’installazione del microchip se ricorrono queste condizioni:

  • il proprietario del cane o la persona che ne ha la disponibilità: deve trattarsi di soggetti maggiorenni;
  • chi richiede la registrazione deve essere incensurato e non deve aver riportato condanne penali;
  • chi risiede nel territorio della regione dove ha chiesto la registrazione.

Smarrimento o morte del cane

Se si smarrisce il cane dotato di microchip, deve essere fatta immediatamente la denuncia di smarrimento all’autorità di polizia: l’ufficiale verbalizzante trasmette la denuncia alla ASL competente per territorio.

Se il cane muore, entro quindici giorni dal decesso occorre comunicare la morte alla ASL di zona.

Sanzioni

Il proprietario del cane che non cura la registrazione dell’animale è punito con una sanzione amministrativa che può variare da euro  78,00 ad euro 233,00.

Stessa sanzione è prevista per chi non denuncia la morte, lo smarrimento o il trasferimento di proprietà dell’animale.

note

[1] Ordinanza Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali del 06.08.2008.

Autore immagine: Pixabay

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