Montepulciano: Marco Paolini al Teatro Poliziano con “Ballata di uomini e cani”
Marco Paolini sarà per la prima volta a Montepulciano il 16 febbraio 2016 (ore 21.15). Il Teatro Poliziano accoglie una eminente personalità della cultura italiana. Raccontatore del sociale e poeta del civile, in questo caso Paolini si fa messaggero del mito privato, il leggendario rapporto tra gli esseri umani e la razza canina. “Ballata di uomini e cani” è infatti un tributo a Jack London, autore di capolavori come Zanna Bianca e Il richiamo della foresta. “Ballata di uomini e cani” è composto di tre racconti: Macchia, Bastardo e Preparare un fuoco. In tutti e tre uomini e cani sono coprotagonisti. Lo spettacolo ha la forma di un canzoniere teatrale, con musiche e canzoni che alimentano la narrazione alternandosi con la forma orale: in scena ci sono infatti anche Lorenzo Monguzzi (chitarra), Angelo Baselli (clarinetto) e Gianluca Casadei (fisarmonica). Uno spettacolo magistrale dove Paolini salta, tra musica e parole. Perché questa è la sua forza: mescolare i tempi, i toni, i gesti. Far restare il pubblico col respiro appeso per scoppiare l’istante dopo in una risata.
Il primo racconto è ironico, lieve, parla di un cane, Macchia, con un occhio nero, bello, simpatico e troppo furbo. L’unico cane da slitta che non sa o non vuole tirare. Un cane con sentimenti quasi umani, che sente come suoi i diritti degli uomini. Un cane che ha sempre fame, che ruba e uccide, per gioco e polli e conigli. L’unico cane che annusa la carestia in tempo per andarsene prima di diventare cibo per gli umani..
La seconda storia cambia il tono della narrazione. Bastardo è il cane protagonista, Black Leclère il suo padrone. Li lega l’odio. Scelto nella cucciolata perché brutto e ringhioso, bastardo appunto. Cresceranno in simbiosi, nel freddo, nella fatica, nella paura reciproca. In un crescendo che sembra culminare in una lotta disperata tra i due in cui il cane semi distrutto dalle bastonate ancora ringhia il suo odio.
L’ultima parte s’intotola To build a fire – Preparare un fuoco. Non accendere ma preparare. Un uomo e il suo cane durante la corsa all’oro, nello Jukon tentano una strada diversa, più breve ma più rischiosa. Gli errori, apparentemente piccoli, determineranno la morte del protagonista che non riuscirà a sopravvivere al gelo, ad accendere quel fuoco che potrebbe salvargli la vita. Il cane non riuscirà a cambiare le certezze ed assisterà alla resa dell’uomo all’inevitabile, salvandosi.
Marco Paolini dichiara di dovere a Jack London il suo immaginario adolescenziale, anche se London non è uno scrittore per ragazzi: è un testimone di parte, si schiera, si compromette, quello che fa entra in contraddittorio con quello che pensa. È facile usarlo per sostenere un punto di vista, ma anche il suo contrario.
INFO Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte: tel. 0578 757007 / 757089 [email protected]
BOTTEGHINO: biglietti da 14 a 18 euro (studenti 10 euro – under 16 gratis): www.vivaticket.it