Plauso della LAV per le indagini del Nas di Cremona e della Procura di Brescia che hanno stroncato un vasto traffico di farmaci veterinari illeciti da somministrare a bovini per aumentare la produzione di latte e tratto in arresto un ex agente di commercio che operava nel settore zootecnico.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata disposta dal GIP della Procura di Brescia, su richiesta del PM Ambrogio Cassiani – già PM del caso giudiziario dei beagle di Green Hill – titolare dell’indagine denominata “via lattea”.
Circa un milione e ottocentomila mucche sono allevate nel nostro Paese in allevamenti altamente intensivi dove l’unica logica perseguita è aumentare la produzione oltre i limiti biologici degli animali. L’allevamento di questi animali, infatti, non è disciplinato da specifica normativa e pertanto gli allevatori e l’industria del latte sfruttano oltre ogni limite questi poveri animali. Una mucca da latte è sottoposta a processi di manipolazione genetica finalizzata ad incrementare la produzione del latte; hanno mammelle enormi che in natura non esistono perché insostenibili per gli animali. Come per le modalità di allevamento non esistono norme nazionali e comunitarie che disciplinino la manipolazione genetica di questi animali, che quindi rimane solo nelle mani dell’industria in una sorta di arbitrio verso il vivente, ingiustificabile e che ha portato enormi danni a questi animali.
“Gli abusi di questo sistema industriale d’allevamento ultraintensivo sono stati già messi sotto processo in molti Tribunali del nostro Paese, con il fenomeno delle “mucche a terra”: il trasporto di decine di migliaia di questi animali a fine carriera verso il macello, in barba al divieto posto a livello europeo e dal nostro codice penale – dichiara Roberto Bennati, Vicepresidente LAV – questo nuovo scandalo di commercio dei farmaci e di doping illecito di questi animali, conferma che si tratta di una filiera assolutamente inaccettabile e dove l’illegalità è molto diffusa. Gli effetti su questi animali sono gravissimi, veri e propri maltrattamenti genetici e farmacologici a cui le Istituzioni devono porre fine quanto prima.”