Mercoledì, 29 Luglio 2015 09:37
Secondo il giudice di pace, il veterinario «ha praticato tutti gli opportuni interventi nel rispetto della diligenza e prassi medica». Ma il proprietario del boxer, dopo l’autopsia, non esclude di ricorrere in appello.
Il racconto del proprietario- «Il mio boxer – ha raccontato al corrierediragusa.it, il proprietario C.G. – aveva aspirato con il naso un forasacco. Continuava a starnutire, aveva fastidi nasali e così ho deciso di portarlo presso uno studio veterinario qui a Modica. L’intervento era assolutamente banale e il veterinario ha preferito procedere, in un primo momento, senza anestesia. Ha effettuato solo una sedazione, una sorta di calmante, ma visto che il cane si agitava ripetutamente, ha dovuto procedere necessariamente con l’anestesia totale».
Solo in seguito all’anestetico, il veterinario ha potuto estrarre il corpo estraneo dal naso, procedendo con l’intervento, ma il cane, di fatto, non si è più risvegliato. «Subito dopo l’intervento – ha aggiunto C.G. – il veterinario ha proceduto a iniettare l’antidoto per eliminare l’effetto dell’anestesia ma non c’è stato nulla da fare. Ha cercato di rianimarlo, lo ha intubato per facilitargli la respirazione ma era già troppo tardi».
Autopsia all’IZS– Dall’esame effettuato presso l’istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia, nella sezione di Ragusa, è emersa una neoformazione polipoide non neoplastica che, secondo il consulente tecnico d’ufficio Salvatore Di Maria e come si legge nella sentenza del Giudice di Pace, di fatto aveva ostruito «il passaggio dell’aria, causando improvvisaasfissia del cane». Da quanto appurato invece dal consulente di parte, ossia dal dottor Roberto Rametta, la neoformazione è conseguenza ovvia del forasacco e, quindi, non sarebbe stata la causa della morte.
Il giudice di pace– «Il veterinario a cui ci siamo rivolti per cercare di capire la reale dinamica dell’intervento – ha aggiunto C.G. – ha escluso la rilevanza della neoformazione e ha assicurato che quest’ultima è sopraggiunta solo in seguito alla presenza del corpo estraneo. Inoltre, il dottor R. ha rilevato che se il veterinario avesse provveduto a intubare il cane, non avrebbe avuto problemi a risvegliarsi, avrebbe respirato tranquillamente e, adesso, sarebbe ancora vivo».
Secondo il giudice di pace, però, il veterinario in questione «ha praticato tutti gli opportuni interventi nel rispetto della diligenza e prassi medica» e che «le complicanze sopraggiunte sono consequenziali allo stato patologico dell’animale».
La domanda presentata è stata quindi rigettata perché giudicata infondata.