È tutto pronto per la dodicesima edizione delle Ugopiadi, i giochi nazionali del cane carlino in programma l’11 ottobre 2015 in provincia di Livorno, presso l’agriturismo Cà Lo Spelli di Guasticce. Oltre 200 esemplari provenienti da tutta Italia e non solo (si contano iscritti anche da Spagna, Francia e Svizzera) si sfideranno in gare di atletica, molto leggera, precedute da una cerimonia d’apertura in maschera.
Tema dell’edizione 2015, che ha già raggiunto il record di iscritti, è il Far West. Le Ugopiadi, organizzate dall’omonima associazione di Livorno e patrocinate dal Comune di Collesalvetti, sono il raduno nazionale di cani carlini più numeroso in Italia che si svolge da anni in Toscana all’inizio dell’autunno. Un giorno particolare per gli amanti degli amici a quattro zampe e della razza del cane carlino in particolare, che possono incontrarsi e confrontarsi, divertendosi.
Un evento unico e al di fuori degli schemi. Non sono previste gare di bellezza o prove di agility, bensì competizioni di atletica leggera, in totale spirito olimpico, nonostante la scarsa propensione allo sport del simpatico carlino. 100 metri, 100 metri con ostacoli e maratona sono le prove che vedranno confrontarsi e gareggiare gli esemplari iscritti (i metri in realtà sono proporzionati alle dimensioni del cane, quindi circa 20 per le gare di velocità e qualche decina per la maratona). Come ogni olimpiade che si rispetti, anche le Ugopiadi hanno una loro cerimonia d’apertura: il Carlino Pride. Ogni anno, prima delle gare, gli atleti sfilano nel prestigioso red carpet appositamente allestito nei pressi del campo di gara, mascherati (assieme ai loro padroni) secondo il tema proposto (Far West per il 2015). L’originale accensione della torcia olimpica con mangiafuoco chiude la cerimonia. Non mancherà come ogni anno un veterinario, il dottor Edoardo Gonzaga, pronto per ogni evenienza.
Inoltre quest’anno sarà presente un esperto educatore cinofilo FICSS che darà ripetizioni ai carlini più indisciplinati, il ‘professore dei carlini’ Luca Santamaria. L’edizione 2015 vedrà un’altra novità: sarà la prima edizione cardioprotetta, grazie alla presenza in loco dell’azienda EMD118 che metterà due defibrillatori a disposizione del pubblico (sono attese centinaia di persone) per tutta la durata della manifestazione. L’iniziativa delle Ugopiadi permette di rendere reale, almeno per un giorno, la community virtuale che attraverso il sito www.ugopiadi.it e i suoi social ha incontrato il favore di moltissimi appassionati (www.facebook.com/Ugopiadi conta oltre 11.000 fan). Il pubblico e gli ‘atleti’ possono godersi lo splendido panorama della campagna toscana che ospita l’evento, concedersi un giorno di totale libertà con tanti amici (umani e non) che condividano le stesse passioni e divertirsi con spettacolo ironico unico nel suo genere. Perché si chiamano Ugopiadi? La storia. Per comprendere le Ugopiadi si deve risalire alla storia di un carlino particolare: Ugo. Stefano Pampaloni ed Elisa Cavasin, futuri promotori delle Ugopiadi, hanno acquistato Ugo nel 2000 in un negozio di Livorno.
Sono emersi da subito numerosi problemi di salute, alcuni anche gravi, che hanno chiarito la reale provenienza del cucciolo: gli allevamenti lager dell’est Europa. Da questi luoghi i cuccioli arrivano in Italia in pessime condizioni di salute. Le femmine sono sfiancate dalle gravidanze, fatte accoppiare con consanguinei, malnutrite e non curate; i piccoli sono svezzati prematuramente, non riescono a sviluppare le difese immunitarie, e vengono spediti prestissimo all’estero ammassati sui camion. Deciso ad aumentare la sensibilizzazione in merito alla vicenda, Stefano Pampaloni, titolare della webagency Zaki Design, ha realizzare lui stesso un sito web dedicato alla razza carlina, www.ugoclub.com, per informare il maggior numero di persone sul traffico illecito di cuccioli dall’est Europa. L’argomento particolarmente importante e al contempo il taglio comunicativo semplice, ironico e divertente del sito, hanno fatto crescere in breve tempo la community online e dopo un paio d’anni sono state organizzate anche le Ugopiadi: un ulteriore riconoscimento al carlino sfortunato Ugo e agli altri tantissimi esemplari legati dalla stessa storia di sfruttamento. Nonostante i problemi di salute e le numerose operazioni, il cane Ugo è riuscito comunque a vivere fino al 2010, raggiungendo il traguardo dei dieci anni di età. Le Ugopiadi sono andate ugualmente avanti, sempre con lo stesso spirito ironico e spettacolare che punta a informare divertendo.
Un evento di nicchia dal forte eco mediatico Fin dalle prime edizioni i media (locali, nazionali, internazionali) seguono le Ugopiadi con attenzione e simpatia, tra cui: Mediaset (con due servizi andati in onda sul TG5), TgCom 24, Rai News, Corriere della Sera, La Nazione, Repubblica, Vanityfair, Daily Mail, L’Arca di Noè, Adnkronos. La rassegna più dettagliata è visibile su www.ugopiadi.it/rassegna.
Fonte: Ufficio Stampa