Savona. “Caro sindaco, a noi l’ordinanza è ben chiara e si vuole attenuarne il significato dichiarando che i cittadini non la capiscono”. Così l’Enpa ed i gruppi di facebook “Amici a quattro zampe città di Savona”, “Comitato aree Canine” e “Famiglie Savonesi con membri Pelosi”, che riuniscono migliaia di savonesi amici di cani e gatti, rispondono al sindaco di Savona Ilaria Caprioglio secondo la quale le associazioni ed i cittadini savonesi “amici” dei cani non avrebbero compreso il senso dell’ordinanza restrittiva emessa.
Un’ordinanza che, sostengono le associazioni, “di fatto impedisce a numerosi cittadini di poter passeggiare liberamente e di abitare con il proprio cane nell’unica area pedonale di Savona, imponendo loro di dovere fare giri assurdi per andare da una parte all’altra della città, perché a rischio di essere multato in qualsiasi momento fino a 500 euro o di rimanere schiacciato da una macchina sulla strada. Non potremo mai accettare una limitazione alla libera circolazione di un cittadino savonese solo perché accompagnato dal proprio cane – tuonano – al giorno d’oggi parte integrante del nucleo famigliare. Oltretutto risulta che a Savona circa 7-8000 famiglie savonesi posseggono un cane, quindi tenendo conto dei vari componenti di una famiglia e parenti circa il 30-40% della popolazione”.
“Sui giornali risulta anche che Oliviero Toscani si sia espresso in difesa di questa ordinanza. Ma sono proprio le idee espresse da questa persona le intenzioni del comune? – si chiedono i rappresentanti dei gruppi in difesa dei cani – I concetti espressi da Oliviero Toscani sono disarmanti perché mentre si dichiara amante dei cani, possedendone 8 in una villa con giardino, secondo lui andrebbero vietati in città. Beato lui che possiede una villa con giardino. Certo sarebbe bello per ogni cane avere un giardino personale anche se di fatto è un’area che lo rende un totale recluso. Ma secondo queste idee si potrebbe avere un cane solo se si è ricchi con un bel giardino. E poi perché volerlo precludere a chi ha pochi mezzi ed ha un piccolo appartamento in città? Non è forse che ogni cittadino ha il diritto di possedere un cane?”.
“A tutti è noto quanto possa essere utile ad una persona anziana, che vive in città, ricevere l’affetto di un cane – fanno notare i cittadini – in una società dove sempre più le persone sono abbandonate e lasciate sole. E si vuole pure negargli quell’affetto? E secondo questi bei principi di tutti i cani che vivono attualmente in città cosa se ne dovrebbe fare. Dovrebbero essere mandati via? Abbandonati? Chiusi in un canile? Sinceramente consigliamo al Comune di trovarsi altri difensori rispetto a chi propugna queste idee totalmente inattuabili ed asociali”.
“A Savona si sta proprio vivendo una situazione paradossale – accusano i proprietari di cani – dove si vogliono negare delle libertà mentre, come già da noi ribadito, in tanti comuni d’Italia vengono adottate normative che favoriscono invece il possesso di animali: anche loro hanno dei diritti e sono dei portatori di benessere per l’uomo. Basta leggere la normativa sugli animali adottata dal Comune di Firenze, una città che forse rispetto a Savona a qualche monumento in più da difendere dal degrado. O dei tanti Comuni che si dichiarano amici degli animali per favorire il turismo, vocazione che secondo molti politici savonesi dovrebbe avere anche la nostra città. Bella pubblicità che stiamo facendo a livello nazionale!”.
“Oltretutto – continuano – questa polemica sta spaccando in due il tessuto sociale di Savona creando tensioni tra chi ha un cane e chi no. Sempre di più ci vengono segnalate minacce dirette o sui propri siti a possessori di animali. Questo è il risultato che deve auspicare un’amministrazione comunale? Dividere e mettere un cittadino contro l’altro? E cosa dire sul danno economico che subiscono i negozi dell’area pedonale che si vedono sottratti una quota di potenziali clienti possessori di animali. O su altri negozi che aprono le porte a chi ha un cane e ricevono minacce anonime. Tutto questo è forse giusto? Non certo si stemperano gli animi minacciando di estendere a tutta la città ma bensì si accendono ancora di più rendendone un vero e proprio caso nazionale”.
“In una società democratica – obiettano i comitati – qualsiasi amministrazione pubblica non deve essere autoritaria ma autorevole cercando le migliori soluzioni ed il dialogo con i propri cittadini. Felici che alcuni politici della maggioranza si incominciano a dissociare da questo stato di cose come molti dell’opposizione si dichiarino assolutamente contrari; e di ricevere la solidarietà di molti amministratori e parlamentari italiani. Ma non si cerchi di dare un colore politico ai cittadini o alle associazioni che difendono gli animali, perché non ne hanno! Certo molti sono i padroni di cani che dichiarano sui nostri social di essere molto delusi per aver votato per questa amministrazione perché durante la campagna elettorale si dichiarava favorevole nel difenderne i diritti, ricevendo il benservito dopo le elezioni. Non possiamo che auspicare che l’amministrazione comunale di Savona si renda conto che questa ordinanza è fortemente impopolare e che può solo essere sospesa riaprendo un dialogo con migliaia di suoi cittadini al fine di cercare di riguadagnarne il consenso e la fiducia. L’Enpa e le associazioni animaliste, restando in attesa di essere convocate dall’amministrazione per un dialogo costruttivo, continueranno a portare avanti tutte le iniziative legali e di protesta contro questa ordinanza”.