Giovedì, 24 Marzo 2016 14:20
“Come intende procedere ora Zaia per dare una risposta soddisfacente alle importanti e strutturali criticità individuate dal Ministero?”, dichiara Sinigallia, che chiede “la convocazione urgente della Quinta commissione consiliare per chiarire questa situazione e trovare immediatamente risposte che garantiscano la piena efficienza del sistema sanitario veneto per quello che riguarda la tematica alimentare e veterinaria”.
L’audit del Ministero della Salute- A novembre del 2015 il Ministero della salute ha valutato il sistema sanitario regionale veneto con riferimento all’area degli alimenti, della nutrizione e della sanità pubblica veterinaria. Lo scopo dell’audit è stato quello di verificare le criticità di settore tenendo conto anche delle altre misure adottate a sostegno del sistema di gestione del servizio sanitario regionale quali, ad esempio, piani di azione conseguenti dagli uffici del Ministero, progressi nell’attuazione dell’Accordo Stato-regioni del 7 febbraio 2013 relativo al funzionamento e miglioramento delle AC, risultanze dell’attuazione degli eventuali programmi operativi 2013-2015, per la parte di competenza alimentare e veterinaria, qualora applicabile, ed eventuali variazioni nell’organizzazione ed eventuali modifiche degli assetti regionali e territoriali;
I risultati- “Dal report – riferisce Sinigallia- emerge che nell’organizzazione regionale le competenze non sono ripartite in maniera chiara e che l’articolazione è incompleta. Il report evidenzia, inoltre, una inadeguatezza numerica del personale della Struttura regionale, con una rilevante perdita negli ultimi anni: si è passati da oltre 20 unità del 2010 alle 12 attuali, di cui alcune a tempo parziale. E ancora, gli auditor registrano una penalizzazione del numero di strutture complesse per i servizi veterinari all’interno dei Dipartimenti di prevenzione delle Ulss”.
Dal report della Direzione Generale Per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione emerge quanto segue:
a) inadeguatezza numerica del personale a livello locale;
b) carenze nella definizione di compiti, obiettivi e responsabilità del personale della struttura regionale competente in SPVeSA o tra Autorità;
c) inadeguatezza delle risorse strumentali per l’effettuazione dei controlli ufficiali a locale e a livello regionale;
d) mancata predisposizione di procedure per la gestione dei conflitti di interesse; e) carenze relative alle anagrafi per il controllo ufficiale, alla registrazione e riconoscimento degli stabilimenti e all’aggiornamento delle anagrafi animali;
f) carente disponibilità o aggiornamento o alimentazione o disallineamento o non completo utilizzo dei sistemi informativi per la raccolta e rendicontazione dei dati relativi ai controlli ufficiali;
g) carenze nel coordinamento e cooperazione tra autorità competente regionale e altri enti o e tra servizi della medesima ASL che eseguono il controllo ufficiale;
h) carenze nella categorizzazione degli stabilimenti in base al rischio;
i) carenze nella programmazione dei controlli, nella definizione delle frequenze dei controlli ufficiali e/o nella programmazione dei controlli basata sul rischio; j) carenze nella emanazione, aggiornamento e/o completezza e coerenza delle procedure documentate per effettuare alcuni controlli specifici;
k) carenze nella esecuzione dei controlli ufficiali in alcuni ambiti specifici e nella loro efficacia ed appropriatezza;
l) carente effettuazione di audit su OSA; m) carenze nella gestione delle non conformità da parte degli operatori del controllo ufficiale;
n) carenze nella verifica dell’efficacia dei controlli ufficiali a livello regionale ed aziendale; o) assenza di attività di audit in alcuni settori specifici della regione sulle o nella predisposizione dei piani d’azione da parte delle ASL alla luce dei risultati degli audit;
p) necessità di rafforzare la formazione mirata;
Un numero sufficiente di Veterinari? – Dalla Camera dei Deputati, l’onorevole Gessica Rostellato fa sapere di avere sollecitato il ministero “per monitorare la situazione e garantire che la Regione si dia da fare per sanare le carenze. È inaccettabile lo stallo della Regione davanti alle criticità risultanti dall’audit”. Nella sua interrogazione parlamentare, la Rostellato chiede anche di sapere “quale sia il numero del personale veterinario dipendente pubblico o convenzionato distribuito per singola regione al fine di poter valutare effettivamente il fabbisogno di veterinari nella regione Veneto e di effettuare un confronto con le altre realtà regionali”.