Ha lasciato il suo lavoro e ha scelto di partire per il giro del mondo soltanto con lui: il suo cane Brando. Loro due più un pianoforte. Dotan Negrin, di New York, cinque anni fa ha deciso di mollare una vita che non lo rendeva più felice, per ripartire da zero con le uniche due cose per lui realmente importanti e insostituibili: il suo fedele amico a quattro zampe e la musica, della quale è sempre stato innamorato.
In cinque anni ha visitato più di 300 città in 21 Paesi, dagli stati Uniti all’Europa, dal Canada al Messico, facendo del mondo casa sua. E dal 2010 non ha ancora smesso di viaggiare, nonostante la fatica, la precarietà e gli spostamenti non certo semplici del suo piano. Che ha montato su un carrello a sei ruote, e ogni volta che raggiunge un posto nuovo lo scarica dalla macchina e inizia a posare le dita sui tasti.
Della bellezza della sua nuova vita non riesce a stufarsi. «Oggi ho tutto ciò che mi piace: viaggiare, fare musica e spettacolo, incontrare gente. In questi anni avrò interagito con almeno 10mila persone, che mi hanno aiutato e supportato nel progetto – dice Dotan Negrin –. Anche se non è sempre facile, una volta per esempio il pianoforte mi è caduto sulla mano e mi sono rotto due dita». Suona in piazze, strade, sul ponte di Brooklyn e sulle Alpi svizzere. E condivide la sua avventura sui profili Instagram, Youtube e su «Pianoaroundtheworld.com».
Prima di questo cambiamento radicale, «Mi svegliavo ogni giorno per realizzare i sogni degli altri – racconta il musicista –. Non ero soddisfatto né gratificato». In poche settimane ha venduto tutti i suoi averi, ha comprato un camion su Ebay e ha iniziato il suo viaggio. Come sceglie le sue destinazioni? Si lascia consigliare dalle persone del posto che si fermano ad ascoltare la sua musica e propongono a lui e Brando nuove mete da scoprire. Nelle quali portare un po’ di sorrisi ed allegria. Quello che non cambia mai nelle sue esibizioni, è la cartina geografica appiccicata sullo strumento, e il suo cane sempre accanto, che lo ascolta in silenzio con le zampe sul piano.
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