Lunedì, 20 Luglio 2015 10:29
La Commissione europea ha chiesto all’EFSA di eseguire una valutazione sul recente focolaio epidemico di peste suina africana verificatosi in Europa orientale e di fornire consulenza scientifica sulla sua diffusione nonché sulle misure di contenimento. La malattia ha fatto il suo ingresso in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, colpendo popolazioni di cinghiali selvatici sin dal 2014. La malattia è stata anche riscontrata tra suini domestici in Lettonia, Lituania e Polonia.
La peste suina africana è una malattia virale innocua per l’uomo, ma letale per i suini domestici e i cinghiali selvatici. Attualmente non sono disponibili né vaccini né cure.
La maggior parte dei focolai negli allevamenti di suini domestici si sono verificati negli allevamenti a carattere familiare e in un periodi tempo assai limitato. La malattia si sta ancora diffondendo a livello locale tra le popolazioni di cinghiali selvatici, dove il contenimento è più difficile.
Sembra che singole misure applicate isolatamente attecchiscano solo dopo diversi anni. L’EFSA raccomanda pertanto l’applicazione di una serie di misure come la caccia mirata, la rimozione delle carcasse rinvenute in natura e l’assoluto divieto di dare nutrimento ai cinghiali selvatici che – in associazione ad altre misure – si tradurrebbe in una ridotta riproduzione di cinghiali selvatici e porterebbe a un contenimento della malattia.