Savana, Artù, Victor, «J», Grimm. Nomi e cuori di cani. Mur ha ancora una zampa fasciata: durante il suo lavoro sul suolo di Amatrice si è ferito, ma sul palco dell’Istituto Ciechi di Milano continua a giocare con i suoi simili. I suoi simili sono cani, che hanno un cuore grande come case, è proprio il caso di dire, perché tra case in briciole hanno riportato alla luce vite intatte. Labrador, pastori tedeschi, jack russell che all’aurora del 24 agosto respiravano nel disastro. La terra sussultava e gli angeli a quattro zampe volavano a Amatrice, che forse un giorno diventerà il nome di una cagnolina.
Michela Vittoria Brambilla, presidente della Leidaa (Lega italiana difesa animali e ambiente), li ha voluti intorno a sé ieri per una premiazione speciale nella giornata mondiale del cane, il «Dog Lovers’ Day», celebrato anche a Shangai e Taiwan, promosso dalla World Dog Alliance. «Non sono solo eroi nazionali. I loro nomi hanno fatto il giro del mondo. Dobbiamo essere orgogliosi dell’esempio d’amore che hanno dato. Un motivo in più per lottare contro i paesi dell’Estremo Oriente che mangiano la carne di cane» ha sottolineato l’onorevole Brambilla.
Savana, pastore tedesco di quattro anni della Questura di Ancona, ha collaborato con Leo che ad Arquata del Tronto «sentì» la bimba Giorgia sepolta viva. Ieri Savana era con Andrea Fratoni, conduttore cinofilo della Questura di Ancona. «Giorgia è uscita dalle macerie vispa – racconta Fratoni -. Quando le abbiamo chiesto il nome, ha urlato «Giorgia» con una voce così acuta che si è sentita in tutto il paese. Nell’urlo del suo nome c’era la rabbia di un’esperienza terribile». Savana e Leo non erano lì, il loro compito era finito. Usiamo la parola giusta? Il loro «gioco» era terminato. «Un cane salva per gioco, per questo i soggetti che giocano molto sono grandi salvatori. Li addestriamo abituandoli ad associare una pallina all’odore dell’uomo. Quando fiutano l’uomo, in realtà cercano la pallina, che viene data loro come ricompensa» spiega Francesco Marrone della Questura di Pescara. Undici i gruppi cinofili premiati, dalla protezione civile dell’Emilia Romagna al corpo nazionale Soccorso Alpino e speleologico, dalla scuola Sics-Vela della Liguria all’associazione di salvataggio nautico di Monza.
Cincillà, pappagalli, conigli. «Oltre agli uomini, i cani hanno ripescato tanti animali casalinghi sepolti dal sisma» rivela il dottor Paolo Carcano, primo veterinario giunto sui luoghi abbattuti. Ha medicato Mur del nucleo nazionale del Corpo cinofilo dei Vigili del Fuoco. Grimm del centro cinofili Carabinieri di Firenze ha salvato un cagnolino meticcio, mentre Giove ha un fiuto speciale per gli sciacalli. E «J»? Una cane da caccia, perché no! Come si infilava negli anfratti lui, non sapeva farlo proprio nessuno.