Lunedì, 08 Febbraio 2016 10:32
I metodi validati di analisi presentano ancora alcune limitazioni, per questo la Commissione europea (JRC-IRMM) ha pubblicato come “preliminari” i risultati dei controlli sul miele commercializzato in Europa. La relazione finale sarà completata e integrata a seguito di ulteriori test su 1200 campioni. Il report finale delle attività è atteso per la metà del 2016.
Il Piano di controllo coordinato sul miele ha lo scopo di accertare la possibile commercializzazione di prodotti con origine geografica e/o botanica diversa rispetto a quella dichiarata in etichetta, nonché ottenuti utilizzando zuccheri o prodotti dello zucchero esogeni. Riferisce il Ministero della Salute che sul territorio europeo sono stati prelevati 2.237 campioni di miele, in diversi punti della catena di produzione e di commercializzazione, al fine del controllo analitico abbinato a quello documentale (identità e controlli fisici, test di laboratorio per verificare la composizione degli zuccheri, irregolarità dell’etichettatura per ciò che riguarda origine botanica e geografica).
In Europa i campioni non conformi riscontrati sul territorio europeo sono stati pari al 19% del totale. Le non conformità registrate sono prevalentemente correlate alla falsa dichiarazione dell’origine botanica (7%) e all’adulterazione con zuccheri (6%), mentre le non conformità correlate con l’origine geografica, parametri chimico-fisici e altre problematiche di etichettatura sembrano essere meno frequenti (2%).
Inoltre, il 13% dei campioni sono stati classificati come “sospetti di non conformità”, in considerazione di esiti inusuali o discutibili, con particolare riguardo all’origine geografica (2%) o alla possibile adulterazione con zuccheri (11%).
In Italia le attività di campionamento e di analisi sono state svolte dall’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Sono stati prelevati sul territorio italiano 110 campioni di miele. I campioni non conformi sono stati 10 (pari al 9,1%), di cui 2 per l’aggiunta di zuccheri esogeni.
Le altre irregolarità riscontrate sono ascrivibili a: idrossimetilfurfurale (HMF) superiore ai limiti di legge in 2 casi, indice diastasico difforme in 3 casi, caratteristiche organolettiche non conformi in 3 mieli e ad origine botanica e/o geografica diversa dal dichiarato in 6 prodotti (melissopalinologica).
Recepita la Direttiva Miele- Dal 12 gennaio scorso, è in vigore il recepimento della Direttiva-Miele. Per il D.lvo 3/2016– in vigore dal 12 gennaio 2016, il polline non e’ più un ingrediente del miele, ma una sua “componente naturale specifica” e ne è pertanto vietata l’estrazione. Non è alterabile sul mercato UE la composizione naturale del prodotto.
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DECRETO LEGISLATIVO 7 gennaio 2016, n. 3
Attuazione della direttiva 2014/63/UE che modifica la direttiva 2001/110/CE concernente il miele.