Un gatto di casa è quasi uno specchio. Lo spiega ad Amici di casa Diego Manca, veterinario che vive e lavora sul lago d’Orta, con 15 racconti raccolti in “Storie da leccarsi i baffi” (edizioni Ultra). Attraverso le vicende di Trippy, Michelangelo e Houdini, che arrivano nel suo ambulatorio o che egli visita dove essi vivono, prendono vita anche le personalità dei loro proprietari. I mici nascondono il proprio malessere e non di rado la visita richiede indagini a tutto tondo, la raccolta dell’anamnesi prevede doti da investigatore.
La storia dei gatti Teddy e Pussy, sbronzi per aver ripulito il pavimento imbrattato a causa della rottura di una bottiglia di vino, è emblematica. Ogni piccolo paziente è un mondo da scoprire. Il veterinario non solo deve giungere ad una diagnosi e terapia dell’animale, ma anche ascoltare, confortare e rassicurare i suoi proprietari. «Siamo necessariamente anche un po’ psicologi e confessori», spiega Manca. Quanto ai gatti «sono loro – aggiunge — che ci scelgono come amici speciali, e quando ciò succede bisogna esserne fieri perché il giudizio degli animali, in particolare del gatto, è insindacabile».
Accanto ai quadri di vita, il dottore di mici distilla piccole lezioni di medicina veterinaria, utili a comprendere meglio il felino che condivide le nostre esistenze. Non tutti sanno, per esempio che un micio ha bisogno di poltrire per uno smisurato (a parer nostro) numero di ore e che a 7 anni di età è rimasto sveglio solo per il tempo corrispondente a due anni della sua vita. Con delicatezza Manca affronta il tema del vegetarianesimo: un micio non può fare a meno delle proteine della carne, perché lì è contenuta la ‘taurina’. Un aminoacido essenziale, in assenza del quale il felino si può ammalare di miocardiopatia dilatativa. E cosa sarebbe stata la vita di Ines, la gattara, senza il suo esercito di mici? «Gli animali sono una medicina — conclude Manca —, perché come sappiamo il solo accarezzarli riduce la pressione sanguigna e l’aggressività, hanno effetti ansiolitici e poi non giudicano, sono sempre disponibili, non fanno caso al nostro aspetto fisico o al nostro conto in banca, sono degli stimolatori di sorrisi».