Cronaca
venerdì, 8 luglio 2016, 13:02
Sergio Clerici e sua moglie hanno potuto riabbracciare il gatto certosino Gigio fuggito dall’abitacolo della loro auto alcuni giorni fa durante una vacanza sulle colline lucchesi. La bestiola è stata ritrovata nel giardino dei coniugi Mansi a Monsagrati.
Ecco il racconto di Sergio Clerici che è anche il resoconto di un viaggio telematico alla scoperta della gente della nostra provincia.
Il nostro gatto Gigio è stato ritrovato dopo quindici giorni di ricerche!!!!!!!!
Ora è qui con noi e gli altri cinque suoi fratelli gatti, dimagrito, un po’ spaventato e ammaccato: però vivo, nella sua casa.
L’esperienza che io e mia moglie abbiamo vissuto durante questo periodo, ci ha permesso di capire qualcosa di più della vita: che non bisogna mai arrendersi.
Abbiamo trascorso una settimana deliziosa di mare nella splendida Versilia e Lucchesìa ed eravamo felici; improvvisamente tutto è cambiato e perdendo il nostro micio Gigio siamo piombati nell’amara disperazione di non trovarlo più!
Non ci siamo però arresi e abbiamo fatto veramente di tutto per ritrovarlo, tutto quello che la mente ci suggeriva di tentare:
- 7000 email inviati a abitanti della provincia di Lucca
- Pagina Facebook “Alla ricerca di Gigio”
- Pubblicità su Facebook
- Annunci sui giornali locali “La Gazzetta di Lucca”, “Il Tirreno”, “La Nazione”.
- Telefonate a tutti i veterinari e associazioni animaliste lucchesi
- Post sui siti “persi e trovati” disponibili in zona
- 150 volantini affissi su tutto il percorso Monsagrati-Lucca
Queste iniziative ci hanno consentito di coinvolgere veramente tutta la Provincia. Siamo stupefatti dal numero di persone raggiunte: oltre 90 mila in due settimane. Lo so, è incredibile, ma tutti ormai erano a conoscenza della storia di Gigio e le segnalazioni pervenute e gli attestati di solidarietà sono stati innumerevoli. Questo ci ha anche confermato quanto generoso e aperto sia il popolo toscano e che il valore della solidarietà sia ancora vivo in questa terra. Ne sono felice anche perché mia mamma era di origini toscane.
Io sentivo di dover fare ancora un tentativo, prima di abbandonare le speranze: prendere la macchina, partire dalla Valtellina dove ero e fare 500 chilometri per raggiungere Lucca portando con me un plico di volantini a colore. Ho ripercorso tutto il tratto di strada dove Gigio avrebbe potuto scappare, fermandomi in ogni bar, fermata dell’autobus, supermercati, chiedendo il permesso di affiggere il mio annuncio.
In questo sforzo sono stato aiutato da due meravigliose persone del luogo, Giulia e Monica, che spontaneamente e disinteressatamente hanno dedicato parte del tempo.
Gigio è stato ritrovato mercoledi scorso non lontano da dove soggiornavamo ed alcuni indizi ci fanno pensare che lui si sia perso più lontano ma spinto dall’istinto stesse ritornando verso la casa della nostra vacanza.
Una strana combinazione di casualità ha portato diverse persone, proprio in quel giorno, a incrociare le loro vite per un istante, come se il destino avesse preso a cuore la questione e avesse voluto darci una mano.
Un volantino affisso la mattina è stato visto dai signori Mansi nel tardo pomeriggio che hanno scorto Gigio quella stessa sera nel loro giardino a Monsagrati, ferito e terrorizzato.
Lo hanno accolto, salvato e mi hanno avvertito immediatamente.
La gioia mia e di Gigio nel riconoscerci e ritrovarci è stata immensa ed a stento tutti noi abbiamo trattenuto le lacrime.
Signori Mansi, grazie con tutto il cuore.
Nessuna delle persone che ci hanno aiutato ha voluto essere ricompensata economicamente, per cui ho deciso di devolvere un contributo alle Associazioni animaliste locali che ci hanno supportato, tra cui “Battito animale”, OIPA Lucca, LIDA Versilia, LAV Lucca, ASAV Versilia, ATA Versilia. Spero di non averne dimenticato nessuna.
Uno speciale ringraziamento va anche a Luca Mori che ha svolto tutte le attività informatiche e tecnologiche (internet, email, Facebook, ecc.) senza cui non saremmo arrivati da nessuna parte.
Da parte mia e di mia moglie, un grazie e un bacione a tutti.
Sergio e Alessandra
Questo articolo è stato letto 18 volte.