Si è concluso ieri alla Fiera di Roma il Salone dell’Equitazione e dell’Ippica “Cavalli a Roma”. La manifestazione si è svolta con la partecipazione di duemila cavalli di tutte le razze e nazionalità e con il patrocinio di Regione Lazio, Camera di Commercio, FISE e Fitetrec-Ante.
Abbiamo visitato la fiera e queste sono le nostre considerazioni.
“La nostra visione del cavallo è molto distante da tutto ciò che è possibile vedere in questa manifestazione basata sull’esibizione ostentata e la mercificazione del cavallo ridotto a macchina erogatrice di performance – commenta Nadia Zurlo, responsabile LAV settore Equidi – Il cavallo è un animale schivo e pauroso. In natura vive in branco e in ampi spazi aperti, dovrebbe poter socializzare con i propri simili, camminare e pascolare per buona parte del giorno. Nella realtà, la maggior parte degli equidi viene scuderizzata in modo permanente, con gravi limitazioni della libertà di movimento e ripercussioni sulla salute fisica e mentale”.
Non è possibile parlare di “equitazione sostenibile” perché l’equitazione in sé è la negazione delle esigenze fisiologiche ed etologiche dell’equide e si basa sul concetto di utilitarismo.