L’hanno chiamato Tris per sdrammatizzare sulla sua disabilità. Lui è un meticcio nero di un anno e mezzo che apparteneva a un clochard di Caluso, in provincia di Torino. Ma il senzatetto si curava poco di lui, e un giorno il cane è scappato fino alla stazione ed è stato investito da un treno. E’ sopravvissuto quasi per miracolo.  

Dopo essere stato soccorso sui binari, gli è stata amputata una zampa, ed è stato portato nel canile di Caluso. E’ qui che ha conosciuto Wolfango Boggio, 43 anni, che fa il fabbro ed è un volontario del rifugio. «Mi sono bastati pochi minuti per capire che non l’avrebbe adottato nessuno – racconta – così l’ho portato via con me».  

Quando è arrivato a casa era magro e un po’ spaesato, «Mi dicevano che forse non si sarebbe ambientato facilmente – prosegue Boggio – e invece oggi Tris corre e gioca con gli altri tre cani, Giotto, Paolino e Buki». E con i 18 gatti e le 10 galline della famiglia. 

Secondo la mamma di Wolfango, Angiolina, Tris ha migliorato le loro vite: «Gli animali ti aiutano a essere paziente, calma ed equilibrata – dice -. Ti insegnano a vedere il lato bello della vita». E a credere in una seconda possibilità.  

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