«La morte di Joe serva da monito: non lasciate che accada ad altri cagnolini. Se vedete animali maltrattati, o cani di grossa taglia incattiviti dai propri padroni, segnalatelo».
Enrico Nocera non ha dubbi. L’uomo, residente dallo scorso luglio a Sirtori, non porta rancore verso il pitbull e il boxer che hanno sbranato il suo shitzu, e che hanno minacciato l’incolumità di suo figlio e di sua moglie. La volontà è sensibilizzare sulla violenza contro gli animali, perché i cani del vicino hanno agito in una maniera tanto feroce a causa delle condizioni disumane in cui erano costretti. «Non è mai l’animale a essere aggressivo – spiega – Dipende tutto dall’educazione che riceve dal proprio padrone, come accade con i figli».
L’episodio ha fatto il giro del web nei giorni scorsi. Joe si è scagliato contro un boxer e un pitbull entrati nel giardino di casa, salvando la vita a un ragazzo 15enne e alla madre che, grazie al diversivo creato dal cagnolino, sono riusciti a rientrare in casa. Joe, purtroppo, non ha avuto la medesima fortuna, ed è stato sbranato in pochi secondi dai cani del vicino.
«Addestrati per attaccare»
«Quei cani venivano trattati in maniera disumana, picchiati con una cannola contenente sabbia e cemento e addestrati ad azzannare uno pneumatico attaccato al muro – ci ha spiegato Enrico Nocera – Ho inoltrato la segnalazione all’Enpa e alla guardia zoofila di Lecco. Più volte avevo consigliato al vicino di portare i cani da addestratori professionisti, ma il costo troppo elevato lo ha spinto a fare tutto da solo. Questo non deve accadere». Nocera, nonostante quanto accaduto, teme anche per la vita di un terzo cane detenuto dal vicino, uno shitzu proprio come Joe, costretto a vivere sul terrazzo. «Non può avvicinarsi agli altri cani altrimenti viene attaccato, ed è già successo in passato».
I Carabinieri hanno provveduto alla denuncia d’ufficio, Nocera lo farà nei prossimi giorni. Questo episodio di cronaca ha avuto l’effetto di un terremoto all’interno della famiglia. «È estremamente traumatizzante – spiega – Mercoledì abbiamo fatto cremare il piccolo Joe ed è stato tutto molto triste. Joe era un membro della famiglia, proprio come un figlio. Lo portavamo sempre con noi, dalla passeggiata serale al viaggio all’estero. Dormiva nella nostra camera da letto ed era molto protettivo con noi».
«Mia moglie e mio figlio non dormono più»
Suo figlio e sua moglie stanno cercando di superare lo choc, ma non sarà semplice. «Mio figlio è andato a dormire da amici per cercare di distrarsi, non riusciva più a dormire. Mia moglie è in terapia farmaci per curare attacchi di panico. Lei, come me, era attaccatissima a Joe».
Nocera preferisce non pensare più a quanto accaduto. Guarda avanti. E spera che altre persone non siano costrette a vivere un simile dramma. «Se fosse stato in casa mio figlio di quattro anni, o se i cani avessero scavalcato il muretto entrando proprio in casa? Un eventuale attacco avrebbe potuto uccidere anche i miei familiari. Non bisogna arrivare a questo. Se ci sono persone che vedono maltrattamenti di cani o situazioni oltre il limite, devono prontamente segnalarle».