Dopo mesi di mobilitazioni ed appelli che hanno visto coinvolte Associazioni e migliaia di italiani, domani, 6 dicembre, si decreta la sorte dei lupi: alle ore 15.00 la Conferenza Stato Regioni deciderà sul “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia”.
Le ipotesi circolate nei giorni scorsi rispetto a una modifica del testo – secondo le quali dopo la bocciatura da parte delle Regioni, nel febbraio scorso, della possibilità di uccidere i lupi, questa eventualità sarebbe rivalutata dalla fine del 2019 – sono confermate dalla stesso Ministero dell’Ambiente, che annuncia anche l’impegno a finanziare il monitoraggio dei lupi sul territorio italiano.
Ci opponiamo a questo accordo pre-elettorale sulla pelle dei lupi, che da una parte finanzia il monitoraggio della presenza del carnivoro in Italia, confermando implicitamente che non esistono dati nazionali aggiornati, e dall’altro annuncia l’autorizzazione agli abbattimenti, con partenza tra due anni.
Ci appelliamo alle Regioni che si sono opposte all’ipotesi di autorizzare il “bracconaggio di Stato”, dopo 46 anni di rigorosa protezione, affinché tengano fede alla loro posizione durante la riunione di domani.
Provincia di Trento e Valle d’Aosta si sono unite a Toscana e Bolzano nel fronte favorevole alle uccisioni dei lupi: ribadiamo ancora una volta che il resto dei provvedimenti previsti dal nuovo Piano lupi devono essere approvati subito, la scienza e la ricerca finanziata dai progetti europei ha ampiamente dimostrato la piena efficacia delle misure di prevenzione, che rappresentano l’unica possibilità concreta di evitare le predazioni.
Massimo Vitturi
Responsabile LAV Area Animali Selvatici