Scavando prima o poi sarebbe arrivato al suo scopo, vedere e sentire che fine avessero fatto gli altri due cani.

SOLO COME UN CANE, ma chi la dura la vince.

Solo, soletto non va bene, neanche per un cane anche se il detto sembra contraddire questa tesi.

E’ quanto e’ successo a South Bend, negli Stati Uniti.

Da una parte lui sapeva e voleva vedere o davvero si sentiva solo, mentre nell’altra casa c’era più vita: una volta aveva compagnia.

La sua proprietaria, però, un bel giorno decise di fare un recinto per separare casa sua da quella della vicina, dividendo un cane dagli altri due.

La solitudine, la curiosità, i rumori o chissà cosa, ha spinto tanto il solitario da trovare una soluzione: cominciare a scavare.

Scavando prima o poi sarebbe arrivato al suo scopo, vedere e sentire che fine avessero fatto gli altri due cani.

E così ha fatto.

Riuscito nell’intento di vedere gli altri cani giocare assieme, ha fatto così capire le sue reali intenzioni, gli uomini non dividano ciò che era unito: i cani.

Le proprietarie delle due case, preso atto di quanto avvenuto dovranno prima o poi, fare amicizia o lasciare uno spazio sufficiente a creare un percorso se vorranno vedere felici i cani altrui o no?

Era un canale sociale e si accontentava di un pò di compagnia, come gli umani, tranquillo e senza tante pretese non come quello di Esopo:

  • Narra una favola di Esopo (Favole,185) ripresa poi da Fedro (Favole,I,4) e La Fontaine (Fables,VI,17) che un cane, dopo essersi conquistato un bel pezzo di carne, si trovò ad attraversare un corso d’acqua e vi scorse riflessa la propria immagine. Pensando che si trattasse di un altro cane nella sua stessa situazione, decise di attaccarlo per impadronirsi anche della preda dell’altro, e così facendo perse la carne nell’acqua.

Giuseppe Criseo

Varese Press

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