Roma, 18 dicembre 2015 – Alle 12 di ieri, giovedì 17 dicembre, Animal Equality ha consegnato 580.694 firme presso l’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Madrid, raccolte per ottenere una legge che vieti il commercio di carne e pellicce di cani e gatti in Cina. 

La petizione è parte della campagna internazionale SenzaVoce, lanciata il 7 aprile 2013. Le quattro investigazioni condotte nell’ambito di questa campagna hanno avuto risonanza internazionale ed hanno mostrato al pubblico immagini inedite su violenze di una crudeltà impensabile. 

E, sempre in questi giorni, è stata presentata la quarta investigazione di Animal Equality. Grazie alla collaborazione di attivisti locali, il team investigativo dell’organizzazione è riuscito a infiltrarsi nell’industria delle pellicce di cane e gatto a Jining, Foshan e Jaixing, catturando immagini inedite sul massacro di questi animali. Le immagini e i filmati mostrano tutto l’orrore che ruota attorno a questo business feroce: commercianti che vendono articoli in pelo di cane e gatto, molti dei quali realizzati conl’utilizzo della pelliccia di diversi animali, un negozio in cui si vende abbigliamento per bambini realizzato con pellicce di gatto. Le condizioni degli animali sono terribili, con cani e gatti ammassati in piccole gabbie di metallo e animali feriti o con le ossa rotte perché lanciati a terra dall’alto dei camion in cui vengono trasportati. Gli attivisti testimoniano di  cani colpiti sulla testa con bastoni, mentre altri riprendevano conoscenza proprio mentre stavano per essere sgozzati. Molti di loro indossano ancora il collare della famiglia di appartenenza. All’orrore si aggiunge infatti che sono moltissimi i cani rapiti direttamente dai cortili delle case e separati dai legittimi proprietari. Le riprese girate dagli investigatori di Animal Equality mostrano l’estrema crudeltà del commercio di pellicce di cane e gatto in Cina.

Le immagini di un cane imprigionato in una piccola gabbia di metallo, tremante e in attesa della propria triste sorte, sono l’emblema dell’inferno che questi animali sono costretti a vivere. In questa investigazione, come nelle altre, l’organizzazione ha collaborato con attivisti cinesi. “È importante sottolineare che il numero di attivisti e persone comuni di nazionalità cinese che protestano contro queste atrocità cresce velocemente” afferma Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia.  “In Cina purtroppo non esistono leggi che proteggano gli animali e, a quanto ci assicurano gli attivisti cinesi, la pressione internazionale può svolgere un ruolo molto importante per spingere il governo locale a porre fine a questa crudeltà”.

Si calcola che ogni anno in Cina vengano uccisi più di 10 milioni di cani per la loro carne e la loro pelliccia. Oltre a quelli rapiti e rubati alle loro famiglie, la maggior parte di questi animali viene catturata direttamente per le strade, mentre altri sono allevati illegalmente. In Europa il commercio di pelli di cane e di gatto è vietato dal 2008, tuttavia questi prodotti si trovano spesso in vendita sotto falsa etichettatura. Difficile infatti distinguerli da quelli consentiti dalla legge e il costo dell’analisi del DNA è proibitivo.  La quarta investigazione presentata da Animal Equality sul traffico di cani e gatti in Cina fa parte della campagna internazionale Senza Voce, che ha raccolto oltre 500.000 firme.  La campagna ha ottenuto la chiusura di un mattatoio e di 33 rivenditori che offrivano carne di cane presso il mercato “I Tre Uccelli” di Dali nella città di Foshan.

Qui sotto il link per vedere il video dell’investigazione. Avvertiamo chiunque voglia farlo che si tratta di immagini molto forti che possono urtare la sensibilità.

Video dell’investigazione: https://youtu.be/dNc9tTqStyU

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