È una giornata estiva al Poetto di Cagliari, fa caldo ma tira un maestrale molto forte. Cristian sta facendo una nuotata col suo cane labrador Maya, quando all’improvviso nota un bambino di una decina di anni, fisicamente minuto, che insegue il suo materassino, trascinato a pelo d’acqua, cercando di riacciuffarlo. Ancora pochi passi, e il bimbo si ritrova a non toccare più sul fondo, in chiara situazione di pericolo vista la fortissima corrente: «Mi sono avvicinato con Maya e ho ripreso il bambino, assicurandolo all’imbragatura del cane a cui anche io mi sono aggrappato per tornare a riva. Dopo di che – racconta Cristian – ho fatto notare al padre del bambino che i giochi gonfiabili sono pericolosi in giornate del genere, e che basta un pò di attenzione in più per evitare di rischiare la vita».
Cristian Rais è un vigile del fuoco precario e dopo questo episodio, avvenuto diversi anni fa, ha avuto la soddisfazione di vedere ricevere dalla sua Maya una medaglia al valore cinofilo, consegnata a Milano in occasione dei festeggiamenti per i 25 anni della SICS. Si tratta della Scuola Italiana di Cani da Salvataggio, dove vengono conseguiti i brevetti per svolgere questa importante attività di soccorso in mare. La sezione sarda della scuola esiste dal 2002 ed è il suo responsabile, l’addestratore cinofilo Maurizio Basciu, a spiegarci come operano i volontari come lui e Cristian: «Durante l’anno ci si allena per conseguire il brevetto, che servirà a svolgere attività di pattugliamento delle spiagge nella stagione balneare e, all’occorrenza, a intervenire per effettuare dei salvataggi».
I volontari con i loro cani fanno turni di 4 ore in 300-400 metri di spiaggia del Poetto nel fine settimana. «Si tratta di un servizio completamente gratuito, non abbiamo mai preso contributi o rimborsi spese di alcun genere». Impegno ammirevole data anche la solida formazione richiesta: «Bisogna stimolare l’istinto predatorio nel cane, – ci spiega l’addestratore – creando in lui una motivazione e portandolo a mettere in atto dei comportamenti che consolidano il rapporto tra cane e uomo, che diventa strettissimo e spinge l’animale a seguire il padrone anche nelle circostanze più rischiose». Nelle situazioni di emergenza infatti, come ci dice Cristian, «si costituisce un binomio uomo-cane in cui entrambi gli elementi sono fondamentali». Il cane addestrato si rivela indispensabile per permettere al soccorritore di risparmiare le energie ed essere più efficiente nelle operazioni di salvataggio.
Ma non finisce qui. Per chi ne avesse la necessità, la Scuola conferisce un’ulteriore specializzazione ai cani più adatti per metterli al servizio dei disabili, attraverso il bellissimo progetto “swimming partner”, che Maurizio Basciu ci illustra: «Il cane diventa in grado di accompagnare a nuoto le persone diversamente abili o con problemi di deambulazione. Il progetto – prosegue – è nato nel 2002 in seguito alla richiesta di un’antropologa toscana che, non essendo più giovanissima, voleva andare in acqua accompagnata dal suo cao de agua portoghese». Vista l’impossibilità di conseguire il brevetto a un’età non più giovane, si è quindi pensato di studiare una forma diversa rispetto al brevetto classico, «poi perfezionata tecnicamente nel tempo e infine autorizzata dalla regione». Un’ottima iniziativa che potrà essere supportata partecipando all’evento di domani, 26 maggio (serata di beneficenza Questione di Stile).
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