Lascia sgomenti la strage di cani di Sciacca (Agrigento) il cui numero sarebbe salito a quaranta cani avvelenati.

Con il nostro Ufficio Legale, stiamo predisponendo una denuncia contro ignoti e sollecitiamo indagini accurate affinché i responsabili – per i quali il Codice penale prevede una pena fino a due anni – siano individuati, fermati nei loro propositi “killer” e assicurati alla giustizia. Inoltre chiediamo che i Carabinieri inviino servizi specializzati come il Soarda (nuova denominazione nata dalla fusione di competenze tra l’Arma dei Carabinieri e i Forestali nel campo dei reati in danno degli animali, ex Noa), poiché quanto accaduto è di estrema gravità sia in termini di animali uccisi che di tutela della salute pubblica.

“In considerazione della estrema gravità di questa strage della situazione e dei rischi per altri animali, ma anche per le persone, chiediamo al Prefetto di convocare subito Comitato provinciale per la sicurezza con tutte le forze di polizia per controlli speciali su rivenditori di sostanze potenzialmente velenose e nelle zone più a rischiodichiara Ilaria Innocenti, responsabile Area Animali Familiari LAVE se fosse confermato l’avvelenamento, come finora riferito dai mezzi d’informazione, chiediamo al Comune una bonifica immediata della zona invitando la popolazione ad adottare misure di precauzione e a segnalare i possibili colpevoli e/o complicità”.

In una lettera inviata in queste ore al Presidente della Regione Musumeci, lo sollecitiamo ad attuare subito il Programma LAV – da lui firmato per le elezioni del novembre scorso – contro il randagismo e ad intervenire sull’ASP di Agrigento affinché, invece di emanare circolari in cui ricorda le leggi in vigore, dia piena applicazione alla normativa di contrasto al randagismo procedendo al più presto con un Piano di sterilizzazioni e campagne di microchippatura dei cani, ed effettui una serrata vigilanza e controllo sui randagi e sugli avvelenamenti.

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