Una recente ricerca condotta da Denise Guastello, professore di psicologia presso la Carroll University, nel Wisconsin, ha dimostrato che nella scelta dell’animale domestico influiscono anche la personalità e lo stile di vita del padrone.
Il sondaggio effettuato su un campione di 200mila persone ha evidenziato che i proprietari di cani presentano il 15 per cento in più di possibilità di essere estroversi e socievoli, mentre chi ha un gatto ha l’11 per cento in più di probabilità di essere introverso.
La ricerca suggerisce che anche il livello di istruzione potrebbe essere un fattore determinante nella scelta, le persone che hanno un gatto hanno infatti il 17 per cento delle possibilità in più di aver conseguito una laurea.
Perfino l’umorismo delle due categorie di padroni sarebbe differente, gli amanti dei cani preferirebbero la comicità slapstick, fondata su gag semplici che sfruttano il linguaggio del corpo, mentre chi patteggia per i gatti troverebbe più divertente un umorismo più sottile e i giochi di parole.
Sulla scelta influisce anche inevitabilmente il tipo di abitazione del proprietario, chi vive in appartamento tende a scegliere un gatto mentre chi vive nelle zone rurali ha più probabilità di avere un cane. I genitori con bambini piccoli hanno maggiori probabilità di avere dei cani, i single e gli anziani sono invece spesso padroni di gatti.
In ogni caso, sia che preferiate le ipnotiche fusa di un gatto o le umide effusioni di cane, la vicinanza di un animale non può che fare bene. Secondo uno studio scozzese chi possiede un cane “ringiovanisce” di dieci anni, grazie all’attività fisica quotidiana che l’animale comporta. D’altro canto le fusa dei gatti avrebbero forti poteri curativi e di giovamento alle persone che soffrono di reumatismi.