ROMA – Secondo l’Huffington Post, soltanto un anno fa, un gatto domestico su quattro negli Stati Uniti era stato mutilato, privato delle sue unghie per pura convenienza dei padroni. Ora però le tante battaglie degli animalisti e di veterinari finalmente più interessati al benessere degli animali che alle parcelle, danno i primi frutti e il New Jersey sta per diventare il primo stato americano a bandire il “declawing”, la deungulazione.

Lunedì scorso una commissione legislativa ha approvato una norma per impedire l’esercizio della professione ai veterinari che praticano la deungulazione, definita “atto criminale di crudeltà sugli animali”. Se la legge verrà approvata dall’assemblea di Stato veterinari e proprietari responsabili delle mutilazioni saranno puniti con sei mesi di prigione e una multa di mille dollari.

Nonostante contro la deungulazione si sia attivata negli ultimi anni una mobilitazione massiccia, il New Jersey è il primo Stato in cui l’approvazione di una legge per vietarla è andata così avanti. Per anni molti veterinari hanno sostenuto che privare i gatti dei loro artigli non avrebbe avuto conseguenze e hanno consigliato la mutilazione insieme alle prime vaccinazioni o alla sterilizzazione. In realtà sono stati numerosi gli studi capaci di accertare cheprivando il gatto dei suoi artigli non solo gli si infliggono inutili sofferenze nell’immediato (è come asportare la prima falange di tutte le dita a un essere umano), ma ha conseguenze permanenti sulla sua mobilità e sulla postura, perché gli provoca dolori articolari che aumentano con l’età.

Una foto della campagna contro la deungulazione

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