La buona notizia si è diffusa velocemente tra le gattare milanesi: l’«acchiappaanimali» è tornato. E non solo tra le gattare perché lui, Gianluca Baldon, è la persona a cui ci si rivolge quando un animale domestico – e non solo – si perde e non torna a casa. Recupera cani, cigni spersi, gatti intrattabili e imprendibili persino dentro casa.
Il lavoro sul campo
Il caso di Bianca ha inaugurato felicemente il suo ritorno sulle scene milanesi, dopo una parentesi in cui si è trasferito a Verona. Baldon, peraltro, è anche l’inventore di «Autobau», un servizio di accompagnamento dei pet dal veterinario e di riconsegna a casa, senza che il padrone debba andare con loro. Bianca detta «Bianchina» era scappata dall’area cani di piazzale Abbiategrasso il 14 marzo scorso alle 18,30. Subito è cominciata la ricerca instancabile da parte del padrone e di una volontaria, con il passaparola, su facebook, e con l’affissione di centinaia di volantini cartacei. Presto sono arrivate alcune segnalazioni, compreso un video postato su facebook con l’immagine di Bianca che si aggirava nei pressi del Naviglio pavese. I padroni hanno allora provato con un cane «molecolare», un animale dal fiuto speciale addestrato per diventare una sorta di assistente investigatore (li usano anche le Forze dell’ordine) e trovare una specifica persona. In questo caso però ha fallito. Così si è passati a Baldon, che va a Conca Fallata, parla con alcuni operai che lì lavorano e con i pompieri che erano stati coinvolti, guarda le mappe della zona, per giorni e giorni esamina il Naviglio, si infila in oscuri cunicoli, mette del cibo con sopra della farina e in questo modo scopre delle impronte di cane che segue come un segugio umano. Pone la gabbia-trappola e dopo più di dieci giorni Bianca viene finalmente presa, dimagrita e spaventata ma sana.
Non solo cani, ma anche pipistrelli
«In passato, ho catturato anche furetti, velocissimi e sguscianti – ricorda Baldon, che nel suo metodo investigativo ricorda Sherlock Holmes – uno scoiattolo che si era rifugiato nel cortile di un ristorante, una nutria entrata nel cortile di una scuola, un maiale in un campo rom, anatroccoli sotto la Darsena». L’intervento più emozionante? «Un pipistrello nella Pinacoteca di Brera, appollaiato sopra un grande quadro di Crivelli, La Madonna della candeletta. Io su una scala, i giapponesi che mi fotografano e il mio terrore di precipitare sopra l’opera d’arte. Ma poi l’ho preso tranquillamente con le mani, stava dormendo». La routine più frequente è l’accalappiamento di gatti “liberi” (la legge italiana ha eliminato la definizione di randagi per i felini), che poi vengono portati da un veterinario a scelta della gattara, la tutor della colonia felina, fatti sterilizzare e poi rimessi nel loro territorio. Ovviamente è stato chiamato per il tipico micio salito sull’albero che non riusciva più a scendere ma pure per animali scappati e nascosti nelle fogne.
Calma, pazienza e nervi saldi
«Un aspetto affascinante di questo lavoro – racconta Baldon – è la scoperta del sottosuolo di Milano, una città nascosta sotto la città, oltre i tombini». Una strana geografia urbana, ma fa parte di questo difficile attività anche un particolare studio psicologico e antropologico delle persone amanti degli animali, i loro sentimenti, le loro storie di vita, anche queste sotterranee e poco note, «saper ascoltare è una qualità essenziale per un acchiappaanimali», aggiunge Baldon. Servono poi molte altre caratteristiche: calma e pazienza, nervi saldi, la capacità di distaccarsi da se stessi, dai propri sentimenti e idee, e, in silenzio, pensare, anzi, essere come un gatto o un cane o un pavone. Sembra quasi una pratica Zen. Da aggiungere poi una buona agilità e molta resistenza fisica, dato che si viene chiamati anche di notte, 24 ore su 24. Il servizio a pagamento, con tanto di partita Iva, ha una tariffa minima parte da 30 euro, alla quale vengono aggiunte di volta in volta delle maggiorazioni per tempo, spostamenti, lavoro notturno e molto altro (347-4889683).
17 aprile 2018 (modifica il 17 aprile 2018 | 13:26)
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