Martedì, 10 Novembre 2015 10:11
Lo dichiara il Presidente della Fnovi, Gaetano Penocchio, all’AdnKronos. “Le norme in vigore che non consentono il commercio di cuccioli sotto i tre mesi – spiega Penocchio – sono difficili da applicare, perché spesso non è semplice provarne l’età.
Stipati in minuscole gabbie senza aver la possibilità di muoversi e nutrirsi durante i viaggi, i cuccioli sono esposti a rischi altissimi in quanto “non sono in grado di sviluppare immunità alle malattie anche nel raro caso in cui siano realmente vaccinati”. “I rischi” – spiega Penocchio – “possono essere riassunti in due categorie: la possibilità di ammalarsi a seguito delle condizioni e lunghezza dei viaggi (fattori di grave stress) con conseguente contagio agli altri cuccioli trasportati, e l’introduzione e diffusione di malattie nei luoghi di commercio”.
Secondo un’inchiesta avviata da ‘Il Giornale’, nel 2014 sono stati sequestrati circa 550 animali per un valore di 500mila euro. I gruppi a capo del traffico imbottiscono i cuccioli di medicinali che occultano la loro reale condizione fisica, ignorando i danni provocati dal trasporto coatto e dall’allontamento precoce dalla madre: “E’ noto che le malattie infettive possono essere mortali per i cuccioli. Non meno importanti” – conclude Penocchio – “sono le malattie parassitarie: la diffusione di parassiti interni ed esterni determina l’abbassamento delle già scarse difese immunitarie, aggravando il quadro clinico. Non ultimo il rischio di sviluppare patologie del comportamento a seguito dell’allontanamento precoce dalla madre”.
Con la Legge 4 novembre 2010, n. 201 –Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonche’ norme di adeguamento dell’ordinamento interno- è stato introdotto il reato di traffico di cuccioli. L’articolo 4 punisce -con la reclusione da tre mesi a un anno e con la multa da euro 3.000 a euro 15.000.chiunque- al fine di procurare a se’ o ad altri un profitto, reiteratamente o tramite attivita’ organizzate, introduce nel territorio nazionale animali da compagnia privi di sistemi per l’identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale. La pena e’ aumentata se gli animali hanno un’eta’ accertata inferiore a dodici settimane o se provengono da zone sottoposte a misure restrittive di polizia veterinaria adottate per contrastare la diffusione di malattie trasmissibili proprie della specie.