FreeMiro. È il titolo della petizione lanciata su Change.org per liberare dal canile il pastore abruzzese di Roverè della Luna, piccolo paese in provincia di Trento, sequestrato il 22 marzo ai padroni dopo una serie di denunce arrivate da un vicino di casa che si lamentava per l’abbaiare del cane. Un’azione che ha portato i proprietari a lanciare la petizione che oggi ha raggiunto le 150mila firme.
“E’ bastato che una sola persona dichiarasse che il cane abbaiava per dar via a questo assurdo provvedimento” scrive la proprietaria Eva Munter “nonostante il resto del vicinato non avesse lamentato rumori molesti o fastidio, anche con le finestre aperta”.
“È un fatto di una gravità inaudita e un’azione illegale perché abbaiare è un diritto esistenziale dei cani” afferma Rinaldo Sidoli, responsabile centro studi del Movimento Animalista. “Inoltre la condotta della padrona appare non idonea a recare disturbo ad un numero indeterminato di persone. Se a lamentarsi del cane è un solo vicino di casa, non è disturbo della quiete pubblica”.
La legale della proprietaria riflette su un altro aspetto giuridico della vicenda: “Un cane può essere considerato un bene sequestrabile? – si chiede l’avvocato – la giurisprudenza in proposito si è
espressa in modi diversi ed è per questo che ci vorrebbe l’intervento del legislatore. Le 150mila firme raccolte per Miro dimostrano che il sentire comune ha già dato una risposta: un animale d’affezione non è un bene sequestrabile” conclude l’avvocato.
In attesa dell’udienza, già fissata per il 10 aprile, Miro rimarrà in canile: “È chiuso in uno spazio ristretto, senza la sua famiglia e lontano da chi lo ama. Questo è il provvedimento preventivo richiesto dal vicino che si definisce ‘amante degli animali’” scrive la proprietaria.