Fisiologicamente tutti i gatti ingeriscono piccole quantità di pelo durante le normali operazioni di pulizia del mantello.
Ci sono però patologie, ad esempio dermatologiche, che portano all’ingestione di grandi quantità di pelo che il gatto non riesce ad eliminare. Lo stesso problema può avvenire anche per alterazioni del normale transito intestinale.
Le indagini diagnostiche dovrebbero quindi sempre essere mirate all’individuazione della patologia sottostante e dove possibile alle sua cura.
Per quanto riguarda il trattamento sintomatico dei tricobezoari esistono in commercio numerosi prodotti appositamente studiati (alimenti o integratori sotto varie forme) per ridurre l’eliminazione del pelo con il vomito.
Prima di aver individuato la causa è fondamentale mantenere o ripristinare il normale stato di idratazione dell’animale attraverso tecniche per aumentare l’assunzione di acqua/liquidi o con integrazione di fluidi per via sottocutanea o endovenosa a seconda della gravità.
Nella fase “acuta” le paste per il pelo dovrebbero essere somministrate in gran quantità tutti i giorni per poi proseguire con una frequenza adatta successivamente.
Fondamentale è la spazzolatura del mantello che dovrebbe essere fatta in maniera costante durante tutto l’anno e che diminuisce notevolmente la quantità di pelo che il gatto ingerisce.
Esistono anche spazzole apposite per rimuovere il pelo più sottile ma queste devono essere usate con cautela perchè risultano più “aggressive”.
La ricerca della causa sottostante dovrebbe essere rivolta verso diversi apparati;
-disturbi dell’apparato digerente
-cause comportamentale/stress
-cause dermatologiche con alla base prurito
-patologie scheletriche-patologie addominali e urinarie
Solo dopo aver presto in considerazione tutte le possibili cause si procederà al trattamento sintomatico della patologia.
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